Nel cuore montano della Calabria, a oltre 850 metri di altitudine, sorge un luogo di profonda spiritualità: la Certosa di Serra San Bruno. Fondata alla fine dell'XI secolo dal monaco eremita San Bruno, è il primo monastero certosino in Italia e ancora oggi rappresenta uno dei centri più importanti dell’.
Il Santo giunse in Calabria dopo aver lasciato Grenoble, accolto con devozione dal Conte Ruggero I di Sicilia, che gli concesse un ampio territorio tra boschi e sorgenti. Qui, Bruno fondò prima l’eremo di Santa Maria e poi, più a valle, il monastero di Santo Stefano, avviando una comunità dedita al silenzio, alla preghiera e al lavoro.
Nel corso dei secoli la Certosa visse periodi di splendore alternati a momenti di difficoltà. Intorno al 1510, il ritrovamento delle reliquie di San Bruno e del beato Lanuino, suo discepolo e successore, portò nuova devozione. Papa Leone X approvò il culto ufficiale del santo e le reliquie iniziarono a essere portate in processione ogni anno, tradizione che si perpetua ancora oggi.
Nel 1783 un disastroso terremoto devastò la Calabria, provocando oltre 40.000 vittime e riducendo la Certosa in macerie. La ricostruzione fu lunga e complessa, riprendendo solo dopo oltre settant’anni e terminando all’inizio del XX secolo.
Oggi la Certosa di Serra San Bruno è un luogo di silenzio e raccoglimento, immerso nei boschi dell’entroterra calabrese. La chiesa attuale custodisce il prezioso busto argenteo contenente il cranio di San Bruno, insieme alle ossa del beato Lanuino. Il sito non è interamente visitabile, poiché abitato da una comunità di monaci ancora attiva, ma alcuni spazi sono accessibili grazie al Museo della Certosa, che offre un percorso suggestivo tra storia, arte sacra e spiritualità certosina.
Un luogo fuori dal tempo, perfetto per chi cerca una vacanza alternativa all’insegna della riflessione e del contatto con la natura incontaminata della Calabria.