Le Gole dell'Alcantara

Gole dell'AlcantaraNel mondo ci sono luoghi bellissimi e che superano la più fervida immaginazione, siamo sempre alla ricerca di posti strani da visitare, con attrazioni naturali e non da ammirare.

Senza nulla togliere al resto del pianeta, c’è un luogo in Sicilia che vale veramente la pena di visitare, le Gole dell’Alcantara!

Non è solo gola con il suo paesaggio naturale ad attrarre i molti visitatori, ma la storia del posto.

Intorno al 2400 a.C. questo monumento naturale di roccia è stato creato dall’eruzione del monte Moio. L'intera valle attraversata dal fiume Alcantara è stata il primo insediamento Greco dell’antica Trinacria.

Come per i luoghi più belli e spettacolari c’è una leggenda che racconta come si formò la Gola.

Tantissimo tempo fa, gli Dei, innervositi dall’atteggiamento di un contadino che coltivava quella terra derubando i poveri, per punirlo fecero scaturire tanta lava da diverse bocche, fu quella del Monte Moio a scavare profondamente il territorio e bloccare le acque del fiume, che lentamente s’incanalarono nel canyon formatosi originando le famose Gole.

A pochi chilometri da Taormina e Giardini Naxos, si possono raggiungere facilmente in auto o con gite organizzate.

Il momento migliore per visitarle è Agosto, quando fa molto caldo, e anche in quel caso se volete trascorrere l’intera giornata lì, conviene portarsi qualcosa per coprirsi.

Le acque cristalline sono sempre gelide e offrono immediato refrigerio solo bagnandosi i piedi.

La gola profonda si raggiunge con ascensori moderni ed è consigliato l’uso di stivali di gomma per proteggersi dall’acqua gelida e dai massi appuntiti.

Fra i rivoli d’acqua cresce spontanea una fitta vegetazione dai colori impossibili da imitare, piccole insenature consentono di riposare all’ombra di alberi secolari osservando le piccole cascate che danzano tutto intorno. Chi ha particolare coraggio e vuole rischiare come minimo un raffreddore, può anche fare il bagno, sotto l’occhio vigile di un operatore del posto.

Passeggiare in questo luogo remoto, lontano dalla civiltà, in senso metaforico, è come tornare al periodo primordiale, nulla intacca lo splendore delle acque, del cielo terso, la fauna si affaccia timida fra la vegetazione, abituata alla presenza umana, anche se è vietato lasciare cibo.

Non è descrivibile la sensazione che si prova, ma è un brivido continuo, uno stupore indicibile

Fate attenzione ai bambini, teneteli sempre per mano e vicini a voi, presi dall’ansia dell’esplorazione, possono facilmente scivolare o perdersi.

Non mancate di inserire questa tappa se andate in Sicilia, perdereste qualcosa di unico.


Autore: Nicolina Leone