Viaggio nella terre lontane della Nuova Caledonia

Di Laura Tirloni - La Nuova Caledonia, ex colonia francese, è un'isola lontanissima dall'Italia, esattamente agli antipodi. Giace a 1.500 chilometri dalle coste australiane, nel Sud del Pacifico, e sprigiona una bellezza che sembra appartenere al paradiso più che a questa Terra. Una meta ideale per chi è alla ricerca di pace, di acque cristalline, con fondali ricchissimi e di una natura che definire incontaminata è dire poco. Un luogo che vanta la laguna più estesa al mondo e anche un famoso simbolo romantico, un vero omaggio all'amore: il caratteristico e unico cuore di Voh, maestoso e spettacolare cuore scolpito dalle mani della natura nella vegetazione di mangrovie, la cui vista si può apprezzare appieno salendo sul Mount Katepec.

 Heart in Voh, New Caledonia (French Overseas Territory)

Purtroppo, in tutta l'isola, il problema dell'alcolismo è piuttosto sentito, insieme all'intolleranza verso i francesi, che si sono impadroniti di queste terre e hanno imposto, come ogni colonizzatore che si rispetti, la loro idea di “civiltà”.

La Nuova Caledonia offre paesaggi molto diversi tra loro: aree inesplorate, praterie con mandrie di bovini che richiamano il lontano far west americano, spiagge bianche con palme di cocco e particolari formazioni rocciose.

Si parte dalla capitale, Noumea, grande porto naturale, relativamente recente, risale infatti al XIX secolo. Merita una visita l'importante centro culturale di Tjibaou progettato dal noto architetto Renzo Piano, dove si svolgono spettacoli musicali e teatrali. Degni di nota anche il museo della Storia Marittima, con un immenso acquario dove è possibile ammirare innumerevoli specie di pesci e la Baia de la Moselle, di fianco al quartiere latino, dove ha luogo l'animato mercato cittadino. Piacevole anche una visita al Blue River Park, uno dei maggiori del Pacifico, un paradiso naturale con numerosissime specie endemiche, come il cagou, uccello simbolo di questa splendida isola e il Gondwana, un trampoliere dal piumaggio grigio azzurro. Incapace di volare, abita la foresta e, benché protetto, rischia l'estinzione.

Puntando verso nord si incontrano le cittadine in stampo coloniale francese di Kone e di Bourail, quest'ultima è la più importante località e quella con maggior concentrazione di agricoltori e allevatori dell'isola. Da qui è possibile ammirare La Roche Percée, una spettacolare scogliera costituita da numerose cavità e grotte, come la roccia di Bonhomme, con chiare sembianze "umane", e la stupenda Turtle Bay, con la sua meravigliosa spiaggia delimitata da alti pini.

Si prosegue quindi fino al villaggio di Poum, affacciato su una suggestiva baia di sabbia bianca, e poi verso la città di Hienghene, con le sue strane formazioni rocciose e un'acqua turchese che contrasta con il Monte Panié, il più alto della Nuova Caledonia. In questi luoghi è possibile entrare in contatto con l'affascinante cultura della popolazione locale, incontrando alcuni membri della tribù Werap. Le usanze, le tradizioni e l'ospitalità di questa gente, da soli, valgono il viaggio.

New Caledonia: The Kanak People & Tjibaoou Cultural Centre

Da non mancare assolutamente una sosta all'isola dei Pini. Le sue baie, quella D'Oro e di Kuto, offrono splendide spiagge contornate di palme e di conifere. Nella parte interna, invece, si incontrano grotte e numerosi villaggi Kanak. In questi luoghi, gli appassionati di immersioni e di snorkeling possono apprezzarne le acque trasparenti e sperare, o sognare, di non dover mai lasciare questo paradiso, così lontano da tutto, così tanto, da perdersi.



Autore: Laura Tirloni