'Burning Man' - Un esperimento comunitario nel deserto del Nevada

 

Di Laura Tirloni - Parliamo del Burning Man, il festival sui generis che ogni anno si tiene, tra fine Agosto e i primi di Settembre, nel cuore del deserto del Nevada. Otto giorni immersi in un ambizioso esperimento di nuova socialità: una sorta di “inedito modello di vita comunitaria”. Il nome deriva dal pupazzo di legno, a forma di uomo, che arde nel grande falò, durante l'ultima notte del festival. Sono passati ormai ventitré lunghi anni da quando tre amici diedero i natali al primo grande raduno; al bizzarro esperimento di comunità temporanea, autosufficiente e che si esprime in tutta libertà. In poco più di una settimana la città di Black Rock City vide la luce. Se vi immaginate un raduno tutto alcool, droga e sballo siete fuori strada. Il principio che anima il festival è lo scambio, il dono e il baratto. Non si vende e non si compra niente, fatta eccezione per caffè e ghiaccio.

Tutto si svolge all'interno di una cornice temporanea, immersa in uno splendido scenario desertico, non così ospitale forse, ma estremamente suggestivo. Ogni partecipante dovrà essere autosufficiente e avere con sé l'indispensabile per vivere durante i giorni del festival: cibo, acqua, un riparo per la notte (tenda, camper, roulotte e così via), una bici per spostarsi all’interno della città posticcia e l'occorrente per poter esprimere la propria creatività. La città in cui i burners si ritrovano per vivere quest'esperienza unica al mondo, è costituita da cerchi concentrici, con al centro uno spazio vuoto dove la sera ognuno può liberamente presentare la propria creazione artistica e dove al termine del festival verrà bruciato il fantoccio di legno.

Alla fine della permanenza non si dovrà lasciare traccia alcuna del proprio passaggio, prestando molta attenzione alla salvaguardia dell'ambiente circostante. Vi è venuta voglia di partecipare? Allora dovrete prenotarvi con largo anticipo e pagare un biglietto di circa 200 dollari, oltre a sottoporvi ad un test di idoneità al momento dell'ingresso. Fate attenzione perché gli organizzatori potrebbero valutarvi non sufficientemente attrezzati e decidere di non farvi entrare! Sono ammessi anche i bambini, che entrano gratis fino ai 12 anni. Ogni anno i burners sono diverse migliaia e l’esperienza, forse non adatta a tutti, è qualcosa di forte, che lascia inevitabilmente il segno. Che può essere anche marcatamente positivo, ed è quello che ci auguriamo.


 


Autore: Laura Tirloni