Laturo - Il borgo fantasma piu' irraggiungibile d'Italia

 

 

 

 

Di Laura Tirloni

 

E' un gioiello abbandonato nella provincia di Teramo, frazione di Valle Castellana per l'esattezza, ed è collocato su un pianoro roccioso a 820 metri sul livello del mare. Dagli anni '70 non vi abita più nessuno e ormai è possibile ammirarlo solo da lontano. Stiamo parlando dell'antico borgo abbandonato di Laturo, oggi difficile da raggiungere a causa della vegetazione che negli anni si è via via impossessata dell'unica mulattiera che da secoli lo collegava al mondo, creando in certi punti delle barriere pressoché insormontabili.

Esistono per fortuna altri sentieri, più lunghi e pur sempre piuttosto impervi, che tuttavia permettono di raggiungere a piedi Laturo, come quelli che partono da Settecerri, Leofara o dalle Cannavine.

Fino agli anni cinquanta il borgo contava poco più di duecento abitanti, suddivisi in una cinquantina di famiglie, suddivise in una trentina di case. Oggi, queste abitazioni risultano per lo più dismesse e cadenti, ma il paese conserva ancora i segni del suo antico passato. Costituiva, infatti, uno dei più importanti borghi dei Monti della Laga, e i suoi abitanti vivevano prevalentemente di pastorizia e di produzione della legna.


In corrispondenza del secondo dopoguerra si è assistito ad un'importante emigrazione che ha fatto progressivamente calare la popolazione. Inoltre, l'assenza di una strada asfaltata che agevolasse le comunicazioni e il trasporto delle merci, le difficoltà del vivere isolati dal mondo e il drastico calo dell'attività di pastorizia, hanno portato alla fine degli anni '70 al completo abbandono del centro abitato, trasformando Laturo in un vero e proprio paese fantasma.


 Un borgo, tuttavia, mai completamente dimenticato per fortuna, tant'è che da alcuni anni un gruppo di volontari si sta instancabilmente impegnando, anche attraverso una raccolta fondi, per ripristinare questo angolo d’Abruzzo e renderlo un ecovillaggio autosufficiente. Ad oggi sono già state ristrutturate alcune abitazioni ed è stato costruito un luogo di culto (dopo ben 50 anni!). Si chiamano gli Amici di Laturo, hanno anche una pagina facebook e alla metà di Aprile si ritroveranno per condurre i visitatori interessati alla scoperto del borgo.
 

A parte queste libere iniziative, è davvero auspicabile che il Comune di Valle Castellana intervenga a sua volta per ripristinare l'antico collegamento con il borgo, semplicemente bonificando la mulattiera dai rovi e dagli sterpi che ne rendono difficoltoso il passaggio.


Vi siete incuriositi e volete provare a raggiungere il borgo? Allora dovete arrivare a Valle Castellana, percorrendo prima la S.P. 48 di Bosco Martese, poi la S.P. 49 e da lì proseguire verso Ascoli Piceno. Dopo circa 2 Km, bisogna svoltare a destra verso Olmeto e Valzo; si incontrerà la prima frazione dopo circa 3 chilometri e mezzo, proseguendo per altri 2 si raggiunge Valzo e da qui si prosegue a piedi per circa 45 minuti.

Il gioiello nascosto nella Valle Castellana torna in vita grazie agli Amici di Laturo, associazione che, da anni, lavora per ripristinare questo angolo d’Abruzzo e renderlo un ecovillaggio autosufficiente.


 


 


Autore: Laura Tirloni