Cercare lavoro oltre confine. Come espatriare in modo intelligente

 

 

Di Laura Tirloni

 

 

Espatriare alla cieca non giova a nessuno. Proprio per questo motivo, esistono servizi di consulenza mirati per gli italiani che decidono di trasferirsi all'estero a lavorare, ma non sanno da che parte iniziare a cercare. E' infatti importante partire in modo “intelligente”, ossia scegliendo accuratamente la meta in base alle proprie competenze e capacità professionali.

All’estero, al contrario di quanto si potrebbe pensare, di norma non cercano qualcuno che sia specificamente italiano. In proposito esiste una leggenda che ci siamo costruiti rispetto a dei reali o presunti primati italiani e che va sfatata.

Un mito da sfatare, per chi decide di partire, è anche quello legato all'idea di imparare la lingua sul posto, in qualche mese, dopo il trasferimento. Ma non funziona mai così. La lingua va sempre imparata prima di partire o prima di cercare lavoro. Altrimenti il rischio è, se va bene, di ritrovarsi a fare una vita peggiore di quella che già si conduceva in Italia.

 

Un aspetto fondamentale per trovare lavoro all'estero riguarda il curriculum: le capitali europee più gettonate, infatti, sono letteralmente bombardate di curricula e il selezionatore spesso dedica solo qualche secondo a ciascun profilo prima di sceglierlo o scartarlo. Un cv deve quindi essere in grado di catturare immediatamente l'attenzione. E' sconsigliabile, a questo scopo, inviare curricula in formato Word, o usare indirizzi mail improbabili. Importante si rivela invece usare numerose parole chiave nei cv.

Nella presentazione che accompagna il curriculum, può essere anche utile dimostrare la reale disponibilità e motivazione a trasferirsi, al di là di possibili futuri ripensamenti. La cosa migliore sarebbe addirittura poter inserire nel cv un numero di telefono o un indirizzo locale, se già si vive all’estero.

Anche il fatto di avere qualche anno di esperienza nel settore è un netto vantaggio per chi vuole trasferirsi oltre confine, mentre troppa può rivelarsi addirittura un ostacolo.

 

I tempi medi per trovare lavoro all’estero, soprattutto se seguiti da servizi di consulenza specializzati, si aggirano intorno agli 8-12 mesi, anche se già dopo alcuni mesi si può capire se ci sono effettive prospettive di farcela oppure sarebbe meglio abbandonare il progetto. Esistono, infatti, situazioni di ricollocamento più semplici, come ad esempio un ingegnere meccanico che parli bene due lingue e sia disponibile al trasferimento. O quelli più complicati, di bassi profili, senza esperienza e scarsa conoscenza di lingue straniere, magari con un'intera famiglia a carico.

Un ultimo consiglio, fondamentale ma spesso sottovalutato. Per offrirsi maggiori possibilità di un futuro trasferimento all'estero, i ragazzi e i loro genitori dovrebbero già essere preparati a fare scelte mirate negli studi superiori e universitari. Giocare d'anticipo, dunque, per aumentare il ventaglio di opportunità!

 

 


Autore: Laura Tirloni