Torino esoterica: i tour del mistero per riscoprire la citta'

I luoghi del mistero di Torino, vertice del Triangolo di Magia Bianca e quello di Magia Nera

  

Torino esoterica: il tour del mistero per riscoprire la città

 

Torino, prima capitale del Regno d’Italia e una delle città italiane più famose all’estero, è una meta che molti hanno già spuntato dal proprio carnet di viaggio. Come per molte città d’arte italiane, anche Torino infatti ha una sua tradizionale check-list di monumenti e attrazioni da non perdere: la Mole Antonelliana, la Venaria Reale, il Museo Nazionale del Cinema, Palazzo Madama, l’incredibile Museo Egizio, il più antico al mondo e secondo per importanza solo  a quello del Cairo. Si torna a casa quindi con l’idea di una città solida, monumentale, comodamente percorribile a piedi e imponente nelle sue grandi piazze, gli edifici storici e le vestigia d’epoca imperiale.

Eppure, potreste scoprire che tutto ciò non è che una (splendida) facciata, la rispettabile maschera di una città che ha molto da nascondere.piazza vittorio torino

Da sempre nella storia, infatti, Torino ha giocato un ruolo importante nel mondo dell’arcano e dell’occulto, in bilico tra realtà positive e negative.

Secondo la tradizione, questa città ha una posizione ambigua: è un vertice del Triangolo della Magia Bianca, assieme a Lione e Praga, ma anche della Magia nera, con Londra e San Francisco. Ma da cosa nascono queste credenze?

In primo luogo, dall’area geografica. Si credeva che essendo costruita alla confluenza tra la Dora (la luna) e il Po (il sole), Torino costituisse una porta magica, in cui la Y tra i due fiumi simboleggiasse il bivio tra bene e male, tra vita e morte. Inoltre il 45° parallelo attraversa la città esattamente nel centro e, per i romani, la sua posizione ad Occidente è infausta perché è la direzione in cui il sole tramonta per lasciar spazio alle tenebre.

Che ci si creda o no, tuttavia, approfondire queste leggende può essere un modo per scoprire una Torino diversa da quella che avete sempre immaginato, calarsi per un giorno in un’atmosfera irreale e sentirsi un po’ come in un libro di Dan Brown.

Ad esempio, attraversando la arcinota Piazza Castello, soffermatevi di fronte al Palazzo reale e osservatene la massiccia cancellata: ebbene, le statue dei Dioscuri che la adornano rendono il Palazzo un punto cruciale, dove una linea immaginaria divide bene e male. È proprio al di là di essa, da i Giardini reali alla Fontana dei Tritoni, che confluisce l’epicentro della magia bianca. Si dice poi che nel sottosuolo, tra cucicoli e gallerie, si nascondano delle grotte Alchemiche che materializzano i pensieri dell’inconscio: la leggenda narra che lo stesso Principe Umberto ne abbia varcata una poco prima di essere ucciso a Monza, per l’appunto una delle sue maggiori paure.

Protagonista però dei retroscena esoterici di Torino è la Gran Madre di Dio: se l’avete visitata dal punto di vista architettonico, preparate a scoprirla sotto un nuovo volto, che riporta a uno dei più discussi misteri templari. Osservate le due statue di fronte alla Chiesa: la donna di destra rappresenta la religione, e sulla sua fronte potrete scorgere il triangolo dell’occhio divino (scelto anche come simbolo della Massoneria), quella di sinistra invece la fede, e con la destra regge un calice. La leggenda vuole che lo sguardo di quest’ultima statua indichi niente meno che il luogo di sepoltura del Sacro Graal.

Per finire di capolvolgere la vostra opinione dei “luoghi da cartolina”di Torino, ecco che anche il simbolo stesso della città si riveste di un nuovo significato: la Mole Antonelliana ha infatti la classica forma piramidale, e il suo ruolo sarebbe quello di catalizzare l’energia del cielo, trasferendola sulla terra.

Continuando questo “Tour del mistero”, potrete scoprire moltissimi simbolismi e dietrologie nascosti tra le piazze, le fontane e gli edifici stessi della città: abbandonate per un attimo scetticismi e razionalità,  e come altri prima di voi (da Cagliostro a Lombroso, da Paracelso a Nietzche) lasciatevi catturare dal fascino esoterico di Torino.


Autore: Marta Tempra