Spoleto, dalla Rocca di Albornoz al tartufo nero

SpoletoDopo l’importanza storica acquisita durante l’impero romano e periodi tumultuosi seguiti alle invasioni barbariche e alle dominazioni di Franchi e Longobardi, Spoleto divenne sede episcopale, arricchendosi di edifici religiosi sorti sul territorio urbano, sviluppatosi sulle pendici del colle Sant’Elia e in quello circostante.

Testimonianza del prestigioso passato scritto da  personaggi in vesti papaline e governative è la Rocca di Albornoz realizzata nella seconda metà del 14° secolo su ordine di Papa Innocenzo VI e realizzata dal cardinale Albornoz.

Il complesso fortificato è circondato dal parco e si presenta perfettamente conservato, con un elegante cortile interno porticato.

Altro monumento significativo di Spoleto è il Duomo del 12° secolo, costruito  in stile romanico-lombardo a cui è stato poi aggiunto il portico rinascimentale. Negli interni sono esposti preziosissimi dipinti di famosi pittori del Rinascimento, come Pinturicchio, Filippo Lippi e i Carracci.

Tra i monumenti civili che rievocano istintivamente l’immagine di Spoleto vi è il Ponte delle Torri che collega la Rocca di Albornoz a Monteluco, un’imponente costruzione realizzata tra il 13° e 14° secolo con funzioni di acquedotto per rifornire la città. Un vero gioiello di ingegneria civile del tempo, dalla lunghezza di 236 mt, con un’altezza di 90 mt sostenuto da dieci gigantesche arcate.

L’antico bagaglio storico di questa bella cittadina umbra si svela anche a tavola con la degustazione della Crescionda, un dolce tipico con amaretti e cioccolato fondente rielaborato in chiave moderna su una ricetta medievale che prevedeva perfino il brodo di gallina. Che dire poi di un buon piatto di spaghetti al tartufo nero o gli gnocchi con ripieno di ricotta di pecora? Non resta che accompagnare il tutto con un buon bicchiere di vino umbro come un Montefalco o un Torgiano e  l’escursione a Spoleto potrà dirsi, con soddisfazione, ultimata.


Autore: Luciana Cattaneo