Melk: storia e fama di un'abazia sul Danubio

Il bel Danubio blu, con i suoi quasi 3000 km di percorso, è famoso anche per le numerose crociere, ricche di atmosfera romantica e luoghi storici da visitare. Una delle tappe lungo questo pittoresco corso fluviale è la cittadina di Melk, nella bassa Austria.

Strettamente legata alla storia della cittadina, arroccata su un altura rocciosa a strapiombo sul Danubio, sorge un'imponente costruzione in stile barocco che ha acquisito fama mondiale per la sua valenza storica e spirituale. Si tratta dell’Abazia benedettina, meglio nota come Stift, fondata nell’11° secolo e trasformata nel  suo aspetto attuale nel 18° secolo.

Questo grande complesso monastico, il più importante dell’Austria, è riuscito a superare e risorgere numerose volte a discapito di innumerevoli eventi e periodi critici in seguito ai quali altri monasteri caddero definitivamente in rovina.

Sin dalle origini l’abazia di Melk costituì un punto di riferimento per gli studi e la vita monastica, tanto da rappresentare tuttora la scuola più antica dell’Austria. La ricca collezione di antichi manoscritti e volumi custoditi nella Biblioteca del monastero sono ciò che resta, ai nostri giorni, del prezioso tesoro storico andato perso nei secoli, distrutto in gran parte dal devastante incendio del 1297.

Il complesso monastico comprende anche l’area adibita a residenza imperiale dopo la ricostruzione del 1702 e l'annesso museo. Notevoli sono gli affreschi della chiesa del monastero.

 L’abazia di Melk  è una meta che incuriosisce anche per essere stata collegata al famoso romanzo e film “Il nome della Rosa” che Umberto Eco scelse come luogo di origine del manoscritto attorno al quale si svolge la trama. Le memorie di un anziano frate, Adso da Melk, raccontano infatti le vicende da lui vissute quando era novizio  al seguito di Guglielmo da Baskerville, impersonato nel film da Sean Connery.

 

 


Autore: Luciana Cattaneo