Bordeaux: aristocratica citta' di provincia color rubino

Si dice Bordeaux e si pensa subito al vino, all' intenso color rubino del raffinato e sublime nettare. Più raramente il termine evoca il nome di una città. Una città di provincia, ma dal portamento di una capitale. Prima gallica, poi romana, inglese e poi francese, Bordeaux ha saputo conservare le tracce del suo passato, consegnando ai nostri giorni un insieme urbanistico di grande effetto. Il valore e l'unità del patrimonio della città, evolutasi nel corso dei secoli senza tradire la sua armonia e ricchezza architettonica, hanno ricevuto il riconoscimento dell'Unesco, che ha inserito un'area urbana di Bordeaux (dai viali esterni alle rive della Garonna, il fiume che attraversa la città) dei siti Patrimonio dell'Umanità. I commerci, soprattutto quello del vino, con i paesi nordici sono sempre stati fiorenti, ma le nuove aperture verso le Americhe, l'Africa e le Antille hanno fatto di Bordeaux il primo porto di Francia e il secondo in Europa dopo Londra. Questo segnò di fatto l'inizio di un periodo prospero e opulento per Bordeaux, il cui aspetto attuale si deve al marchese Louis de Tourny, intendente reale di Luigi XV, inviato a Bordeaux nel XVIII secolo, proprio mentre la città stava vivendo la sua età d'oro. Tourny conferì alla città una foggia aristocaratica, spazzando via l'ormai obsoleto aspetto medievale. Bordeaux si trasformò in una città moderna e luminosa, con grandi piazze, verdi giardini e splendidi palazzi. Si demolirono mura e bastioni per lascire il posto a larghe strade e lunghi viali alberati. Nacquero le allées de Tourny i magnifici viali che cirocndano il centro, place de Tourny, place Dauphine (oggi place Gambetta), place d'Aquitaine (attuale place de la Victoire) e molte altre. Le antiche porte si trasformarono in archi di trionfo mentre una linea di edifici, a seguire la curva del fiume, fu eretta lunga la Garonna, a formare un paravento di pietra dorata. Place Royale, l'attuale place de la Bourse, troneggia con i suoi eleganti palazzi nello stile di Versailles, mentre un ampio spazio verde, il Jardin Public, con laghetti e pittoreschi ponticelli, rappresenta in un ideale luogo d'incontro e di passeggiate, molto apprezzato dai cittadini e dai turisti. Ed ancora, vi sono il Grand Théâtre, capolavoro di Victor Louis, ornato da un monumentale peristilio con 12 colonne corinzie in place de la Comédie e il neoclassico Palais Rohan, affiancato alla cattedrale di St-André. L'esplanade des Quinconces, una delle più vaste piazze d'Europa, sormontata dalle possenti statue di Montesquieu e Montaigne, sostituì la Fortezza della Trompette. Successivamente iniziarono i lavori per la costruzione del Pont de Pierre, fondamentale per l'espansione dell'abitato. Oggi, a due secoli da questa grande rivoluzione urbanistico-architettonica, Bordeaux si è resa protagonista di un secondo Rinascimento, teso ad una nuova valorizzazione del patrimonio mediante interventi di recupero del centro storico e del lungofiume. Un restyling che ha restituito a Bordeaux un nuovo volto, di cui anche re Luigi XVI e il marchese de Tourny, sarebbero fieri.


Autore: Nadia F. Poli