Tra estate e inverno al Passo dello Stelvio

Stelvio

Contrariamente al suo ruolo di contrassegnare decisamente il confine tra Italia e Svizzera, il Passo dello Stelvio vive le sue stagioni in modo un po’ meno netto e definito.

Lo sci, ad esempio, sinonimo da sempre di sport invernale viene praticato quì anche d’estate, da quando a partire dagli anni ’50 fu aperta una scuola di sci estivo. Il ghiacciaio nei pressi del Passo dello Stelvio  è infatti l’area alpina più estesa in cui si può sciare anche nei mesi più caldi.

Stelvio 01

Le piste, su cui gli sciatori estivi si possono cimentare si estendono per una ventina di km e la presenza di neve perenne dà la possibilità anche agli appassionati di snowbord di dedicarsi alla loro attività preferita, grazie ad un apposito snowpark. Per questi due sport sono state perfino create due rispettive Università.

Tuttavia, resta a disposizione degli sportivi che preferiscono la montagna e gli sport tipici della stagione fredda il restante territorio compreso nel Parco Nazionale dello Stelvio, con le sue numerose possibilità di praticare sci di fondo e alpinismo, oltre ad escursioni con le ciaspole.

Flora al Rifugio V Alpini in Val Zebrù - Parco Nazionalde dello Stelvio

La grande versatilità dello Stelvio e del suo Parco racchiuso in quattro provincie, Brescia, Sondrio, Trento e Bolzano è molto apprezzata nella stagione più mite anche dai motociclisti e dai ciclisti, sia quelli più allenati che sfidano la pendenza dei numerosi tornanti che gli appassionati di mountain bike e, naturalmente anche da chi ama concedersi lunghe passeggiate in una cornice naturalistica a 360°, con vette che raggiungono  e superano i 3.000 mt.di altezza.

Per la sua posizione strategica sul confine italo-svizzero e vicino a quello austriaco, lo Stelvio offre anche la possibilità di unire al trekking la connotazione storica di un territorio conteso che lasciò come testimonianza la presenza di diversi camminamenti militari e trincee della prima guerra mondiale, tuttora visibili durante le escursioni a piedi.

 


Autore: Luciana Cattaneo