Viaggio nel tempo ad Altamura

Murgia

Visitando la Puglia  si potrebbero scoprire aspetti insoliti che proiettano al di fuori del tempo e delle belle spiagge, del mare, dell’entroterra e tutto ciò che attira normalmente i numerosi turisti nella regione. E’ il caso di Altamura che all’interno del suo territorio conserva alcuni siti di importanza epocale per la storia dell’umanità. Uno di questi è la cosiddetta “Valle dei dinosauri”, in località  Pontrelli dove nel 1999 furono  ritrovate e portate pazientemente alla luce trentamila impronte di dinosauri.

Gli esemplari pare che passassero spesso in quella che allora doveva essere una laguna, lasciando con il loro peso le  impronte nel terreno molle. Il tempo poi ha fatto il resto consegnando ai posteri, dopo ben 80 milioni di anni, le sagome dettagliate di quei passi pesanti appartenuti, pare, a cinque tipi diversi di dinosauri. L’area è la più importante d’Europa e del mondo per quantità e varietà di impronte, ma come spesso accade nel Bel Paese non è valorizzata come dovrebbe essere anche se anela al riconoscimento da parte dell’Unesco.

La visita al sito che ricorda Jurassic Park avviene su prenotazione presso il Museo Archeologico di Altamura che conserva oggetti di diversi periodi preistorici ritrovati in Puglia, regione ricca di tali testimonianze. Sempre nelle immediate vicinanze, infatti, è stato ritrovato l’Uomo di Altamura, più scientificamente detto Homo Arcaicus e chiamato affettuosamente dagli abitanti” Ciccillo”. All’interno di una grotta in località Lamalunga e imprigionati nelle formazioni calcaree della roccia si sono ottimamente conservati i resti di uno dei nostri antenati italici più antichi, originario di circa 200.000 anni fa.

Il pulo di Altamura

Non è da escludere che l’ominide vivesse insieme ai suoi simili nel vicino Pulo di Altamura, un avvallamento le cui pareti laterali sono ricche di grotte.

Anche questa è la Puglia o quantomeno una parte della regione, ancora poco conosciuta e da valorizzare per la sua importanza storica e culturale che sopravvive ai margini dei più noti itinerari turistici della regione.

 


Autore: Luciana Cattaneo