Thornbury, per un romantico soggiorno inglese

Più che di un vero castello si potrebbe parlare di una grande residenza reale fortificata. Questo, è stato per secoli il Castello di Thornbury nell’Inghilterra meridionale. Oggi, il maniero ospita un prestigioso albergo con arredamenti in stile ‘700 e ‘800 , fedelmente riprodotti ed è un’occasione da non perdere per respirare l’atmosfera romantica e un po’ misteriosa dell’Inghilterra ai tempi dei Tudor.

Tra le sue stanze e per i corridoi sono passati niente meno che personaggi dalla vita tormentata come Enrico VIII e Anna Bolena, nella cui camera oggi si può ancora alloggiare. Costruito intorno al 1500, è l’unico castello della storica dinastia ad essere adibito ad albergo e l’effetto è assicurato, sia per l’aspetto esterno perfettamente conservato che per gli impeccabili interni in stile inglese. Lo circonda la verde campagna inglese che racchiude un parco e un vigneto plurisecolari, sfondo perfetto anche per la celebrazione di matrimoni, per i quali viene utilizzato.

Dopo essere stata dimora dei Tudor e di molti altri esponenti reali, il castello entrò in possesso di diverse famiglie nobili e conobbe, successivamente, un periodo di abbandono per essere recuperato intorno alla metà dell’800. Al suo interno sono disponibili oltre 20 camere, dove abbondano pannelli in legno intarsiato, drappeggi in velluto e tappezzerie dai colori tenui che fanno illudere di vivere almeno per un po’ ai tempi dei legittimi proprietari. Il castello può essere ammirato in tutta la sua bellezza austera dalla torre della chiesa di St Mary che sorge proprio accanto e che risale al periodo normanno.

Guardando fuori dalle grandi finestre del castello o seduti accanto a un camino non si potrà fare a meno di pensare che, in fondo, sembrerebbe quasi che cinque secoli di storia non siano nemmeno passati, con il vantaggio di poterci arrivare con mezzi e modalità che i Tudor nemmeno avrebbero potuto immaginare, ad esempio direttamente dall’aeroporto di Bristol, da cui Thornbury è distante solo una manciata di km.

 


Autore: Luciana Cattaneo