Luci ed ombre della bella Provenza a Salon de Provence

Tra le grandi distese viola di lavanda e i colori vivaci della Provenza sono passati personaggi dalla vita dedicata a scrutare i lati più oscuri della realtà umana, iniziando dalla volta celeste. E’ il caso di Nostradamus che dedicò la sua vita, dapprima alla medicina per poi osservare ed interpretare gli astri e formulare le sue famose previsioni.  Guaritore, indovino o forse più semplicemente uomo di scienze, Nostradamus è ricordato come un cittadino d’onore a Salon de Provence. La cittadina che conta 42.000 abitanti si trova nella Francia meridionale, tra il mar Mediterraneo e l’entroterra, da sempre importante punto di passaggio per il commercio. Un commercio basato soprattutto sulla produzione di olio e sapone. Visitando Salon de Provence, non si potrà fare a meno di accorgersene. Al sapone, infatti, è dedicato un museo allestito presso uno dei due saponifici storici della città che comprende anche la visita alla fabbrica e, naturalmente, la possibilità di acquistare qualche pezzo del profumato souvenir.

Non solo, sopravvive anche il caratteristico quartiere dei Saponieri, dove i commercianti benestanti iniziarono a costruire nel periodo di maggior prosperità, tra fine ‘800 e inizio ‘900, le loro belle residenze accanto ai negozi e ai magazzini.

La città mantiene visibile il suo aspetto medievale e rinascimentale, con i vicoli e le piazzette, le mura difensive da cui ammirare parte del centro storico. Altri monumenti rivelano il suo passato, il castello dell’Empéri risalente al 13° secolo che ospita un grande museo sulla storia militare della Francia a partire da Luigi 14°, oltre a mostre temporanee.

la Porte de l'Horloge à Salon de ProvenceLa Torre e la Porta dell’Orologio, con un originale calendario settimanale su cui ogni giorno della settimana è rappresentato dal rispettivo astro, ma anche le numerose fontane, tra le quali la più originale è quella di Moussue, dalla strana forma di fungo gigante ricoperto dal verde del fogliame e dalla vegetazione che nel corso del tempo l’ha avvolta completamente.

Un altro curioso spaccato di Salon de Provence, lo si ritrova al Museo Grévin che illustra la storia locale attraverso le leggende di questa parte di Francia con la presenza enigmatica di 56 statue di cera.

NostradamusTornando a Nostradamus, a cui in città sono dedicate due statue, un museo e anche un invitante dolce a base di pasta di mandorle e cioccolato bianco che prende il suo nome, sarà inevitabile non sfuggire al suo misterioso richiamo. Presso la casa dove abitò a partire dal 1547 al 1566, anno in cui morì, è allestito il museo a lui dedicato. Si potrà cosi osservarlo, riprodotto in cera, seduto e pensieroso allo scrittoio accanto alla finestra del suo studio o visitare la sua tomba, recandosi alla Colleggiata di St Laurent in stile gotico e romanico. Durante la Rivoluzione Francese i suoi resti furono profanati, ma per non smentire il fascino arcano di Nostradamus, il soldato che ne fece scempio subì poco dopo il destino di essere fucilato.  

Salon de Provence rappresenta anche un punto di partenza dal quale raggiungere altre località importanti come Avignone, Marsiglia piuttosto che la Costa Blu o la Camargue, ma anche la campagna che circonda la città offre possibilità di passeggiate a piedi o in bicicletta.

Una campagna in passato arida che diventò fertile grazie all’opera di un altro cittadino onorario di Salon de Provence, l’ingegnere Adam de Craponne che nel 16° secolo realizzò una fitta rete di canali per irrigare i campi, dove oggi si produce tra l’altro il fieno di Crau, con marchio DOC. Visite guidate e gratuite vengono organizzate in primavera ed estate alla scoperta della realtà rurale di questo territorio e alle colline del massiccio di Tallagard, dedito alla pastorizia. Un ambiente variegato che dalla luminosità del mare, dei campi rigogliosi e dei rilievi montani porta alle luci più soffuse delle sale dei musei, delle cattedrali e i vicoli ombreggiati del centro storico di Salon de Provence.

 

 Foto statua Nostradamus da Flickr - autore Dominique Pipet


Autore: Luciana Cattaneo