Il Castello di Tora sul lago di Turano

Castel di ToraItalia,“bel Paese”, splendida terra invidiata e ammirata nel pianeta intero. 

Questo stivale nostrano piccolo, ma enormemente variegato, ha tra le innumerevoli ma uniche caratteristiche, una che le sovrasta…. chi non ha mai notato, facendo un viaggio in macchina o ancor di più in treno, il susseguirsi delle regioni e dei paesaggi uniti nelle loro cambianti diversità, campanili, borghi e altre sorprese da scoprire?
 
Castel di Tora - View from the balconyL'Italia ha la capacità, con il suo enorme tesoro artistico e millenario, di farci tornare indietro nel tempo, Etruschi, Romani, l’alto Medioevo da dove nascono fiabe, leggende, racconti che ci riportano in superficie quel “bimbo dimenticato”che risiede dentro di noi.
 
E parlando di borghi, dei più bei Borghi d’Italia disseminati da Nord a Sud, eccone uno, abbarbicato in terra Sabina, (Lazio), a una quarantina di chilometri da Roma e una trentina da Rieti, terra “ancestrale”.
 
Si staglia su un lago artificiale, il Lago del Turano, che lo rende ancor più particolare, acqua e pietra attorniate dal verde.
 
Castel di Tora - riflessi d'invernoCastel di Tora, è questo il suo nome, si presenta ai nostri occhi costringendoci ad alzare lo sguardo fin lassù, su quel picco che si riflette nell’acqua accompagnato da boschi,pascoli e colline circostanti, anche l’arrivo è singolare attraversando un ponte. 
 
Questa località s’innalza imponente dalla Valle del Turano da cui l’omonimo lago. Castel di Tora prende il nome dalla città sabina di Thyra o Thora, poi chiamata Castelvecchio fino al 1860, ancora oggi i suoi pochissimi abitanti(ca.300), amano definirsi “castelvecchiesi”. 
 
La sua storia ha origini antecedenti l’anno Mille, perchè risiedendo nella Sabina, racchiude in sé una terra antichissima dominata ancor prima dei romani da civiltà estinte nei secoli.
 
Inoltrandoci tra le sue viuzze, lasciandoci trasportare dall’atmosfera, diventando sognatori ad “occhi aperti”, ritroviamo un mondo sospeso nel tempo lasciato così com'era prima di noi. Le rocce su cui è nato, si mescolano con le case in pietra, sporgendo spesso inaspettate da un qualsiasi angolo fino ad arrivare alla cima fiera e imponente. 
 
Quasi ci si aspetta di imbattersi in un cavaliere montando un destriero bardato, pronto a difendere il suo feudo contro gli invasori, ma l’atmosfera ha anche un lato mistico, spirituale.
 
Infatti, nei secoli, tutt’intorno colline e vallate coperte da boscaglie e grotte furono meta di religiosi, monaci ed eremiti che sceglievano queste zone per immergersi nella contemplazione spirituale in funzione di aiutare anche il prossimo.
Questa spiritualità è rimasta ancor oggi, nel vicino paesetto fantasma, Astuni, grazie all’animo coraggioso e intraprendente di un prete è stata fondata infatti, una comunità di recupero di tossicodipendenti. 
 
Non è da dimenticare un episodio che ha definito la santa e protettrice di Castel di Tora, il martirio di Anatolia nel 251 età dell’Impero, il convento di Santa Anatolia è visitabile.
 
Negli agriturismi diffusi in zona si coltivano i “fagioli a pisello”, particolari per il sapore ma i piatti molto consigliati che spiccano nelle feste locali, sono il polentone (prima domenica di Quaresima), cotto e condito con sugo di baccalà,  tonno, aringhe e alici e gli “strigliozzi”, (prima domenica di ottobre), una qualità di pasta fatta a mano.
 
Nelle acque del lago vivono le cosiddette "ruelle", pesci molto saporiti che vengono offerti ai visitatori durante la "Sagra della Rosciola", che si svolge nel mese di luglio.
 
E’ da augurarsi che località come queste, così ricche di fascino, di storia , capaci di donarci emozioni impossibili da provare nelle città, siano sempre salvaguardate per non farle cadere nell’abbandono totale in futuro.
 

Autore: F.B.