Il Cilento rappresenta uno dei territori più straordinari e incontaminati d'Italia, un paradiso naturale che si estende dalla costa tirrenica alle montagne dell'Appennino meridionale offrendo una varietà di paesaggi, ecosistemi e testimonianze culturali che hanno meritato il riconoscimento UNESCO come Patrimonio dell'Umanità, Riserva della Biosfera MAB e Geoparco Mondiale. Questa straordinaria regione della Campania meridionale, che comprende il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni insieme ai siti archeologici di Paestum e Velia e alla Certosa di Padula, costituisce un universo di biodiversità, storia e tradizioni che testimonia l'armoniosa convivenza tra uomo e natura attraverso millenni di storia.
Il Parco Nazionale del Cilento, secondo parco nazionale d'Italia per estensione con i suoi 181.048 ettari che abbracciano 80 comuni delle province di Salerno e Potenza, conserva ecosistemi di straordinaria ricchezza che spaziano dalle coste rocciose e dalle spiagge incontaminate del Tirreno alle vette dei Monti Alburni e del Cervati, dalle foreste primordiali alle praterie d'alta quota, dai fiumi cristallini alle grotte carsiche che custodiscono tesori geologici e archeologici di inestimabile valore. Questo scrigno di biodiversità, che ospita oltre 1.800 specie vegetali autoctone, molte delle quali endemiche, e una fauna ricchissima che include specie rare e protette come la lontra, il lupo appenninico, l'aquila reale e il falco pellegrino, rappresenta l'ultimo baluardo della natura selvaggia dell'Italia meridionale e un laboratorio vivente per lo studio degli ecosistemi mediterranei e montani.
La biodiversità del Cilento rappresenta uno dei patrimoni naturalistici più ricchi e variegati d'Europa, un mosaico di ecosistemi che riflette la posizione geografica privilegiata di questo territorio al crocevia tra influenze climatiche mediterranee e continentali, tra mare e montagna, tra Nord e Sud del continente. Questa straordinaria varietà biologica, che ha meritato il riconoscimento internazionale come Riserva della Biosfera MAB UNESCO, testimonia l'importanza del Cilento come rifugio per specie relitte, centro di endemismo e corridoio ecologico che collega gli ecosistemi appenninici con quelli costieri e insulari del Mediterraneo.
La flora del Cilento comprende oltre 1.800 specie vegetali che rappresentano circa un quarto dell'intera flora italiana, con un tasso di endemismo eccezionalmente elevato che testimonia l'isolamento geografico e la varietà di habitat che caratterizzano questo territorio. Le foreste primordiali che ricoprono i versanti montani conservano specie relitte dell'era glaciale come il faggio, l'abete bianco e il tasso, mentre le leccete costiere e la macchia mediterranea ospitano specie tipiche del clima mediterraneo come il leccio, la fillirea, il mirto e il lentisco che creano associazioni vegetali di straordinaria bellezza e complessità ecologica. Le praterie d'alta quota dei Monti Alburni e del Cervati conservano specie endemiche come la primula di Palinuro, simbolo botanico del parco, e numerose orchidee selvatiche che fioriscono in primavera creando spettacoli naturali di incomparabile bellezza, mentre le zone umide costiere e i corsi d'acqua ospitano associazioni vegetali specializzate che includono specie rare e protette. La fauna del Cilento riflette la ricchezza degli habitat e la posizione geografica del territorio con specie che rappresentano elementi faunistici europei, mediterranei e balcanici in una sintesi biogeografica di straordinario interesse scientifico. I grandi mammiferi che popolano le foreste e le montagne del parco includono il lupo appenninico, specie simbolo della fauna italiana che ha trovato nel Cilento uno dei suoi ultimi rifugi, il cinghiale, il capriolo, la volpe e la faina, mentre tra i piccoli mammiferi spiccano specie rare come la lontra, che sopravvive nei corsi d'acqua più incontaminati, e numerose specie di chirotteri che utilizzano le grotte carsiche come rifugi. L'avifauna del Cilento è particolarmente ricca e include specie nidificanti, migratorie e svernanti che utilizzano i diversi habitat del parco come aree di riproduzione, sosta e alimentazione. Tra i rapaci spiccano l'aquila reale, che nidifica sulle pareti rocciose più inaccessibili, il falco pellegrino, il nibbio reale e il biancone, mentre tra i passeriformi si segnalano specie rare come il picchio nero, la tottavilla e numerose specie di silvidi che popolano i diversi ambienti forestali. Le zone umide costiere e i corsi d'acqua ospitano una ricca avifauna acquatica che include aironi, martin pescatori e numerose specie di anatidi, mentre le coste rocciose sono frequentate da specie marine come il gabbiano corso e il marangone dal ciuffo. I rettili e gli anfibi del Cilento includono specie endemiche e rare come la salamandrina dagli occhiali, il tritone italiano e numerose specie di serpenti e lucertole che testimoniano l'importanza del territorio come centro di diversificazione evolutiva. Gli ecosistemi marini del Cilento, protetti da aree marine protette e zone di tutela biologica, conservano una biodiversità eccezionale che include praterie di posidonia, coralligeno, grotte sommerse e fondali rocciosi che ospitano specie rare e protette come la foca monaca, avvistata sporadicamente lungo le coste più remote, e numerose specie di pesci, molluschi e crostacei che testimoniano la ricchezza biologica del Mediterraneo.
La costa del Cilento rappresenta uno dei tratti di litorale più belli e incontaminati d'Italia, un susseguirsi di promontori rocciosi, calette nascoste, spiagge di sabbia dorata e borghi marinari che conservano intatta l'autenticità e il fascino della tradizione mediterranea. Questa straordinaria fascia costiera, che si estende per oltre 100 chilometri da Paestum a Sapri, offre una varietà di paesaggi marini che spaziano dalle ampie distese sabbiose alle scogliere a picco sul mare, dalle grotte marine accessibili solo via mare ai promontori che offrono panorami mozzafiato sul Tirreno e sulle isole dell'arcipelago campano.
Palinuro, gioiello della costa cilentana e centro del mito classico legato al nocchiero di Enea, rappresenta uno dei paesaggi marini più spettacolari del Mediterraneo con il suo promontorio calcareo che si protende nel mare creando un sistema di grotte marine, archi naturali e faraglioni di straordinaria bellezza geologica e paesaggistica. Le grotte di Palinuro, accessibili via mare attraverso escursioni in barca che permettono di ammirare la Grotta Azzurra, la Grotta d'Argento e la Grotta dei Monaci, conservano concrezioni calcaree, stalattiti e stalagmiti che testimoniano i processi geologici che hanno modellato questo territorio nel corso di milioni di anni, mentre le acque cristalline che bagnano il promontorio ospitano una ricca fauna marina che include specie rare e protette. Marina di Camerota, borgo marinaro che conserva intatta l'atmosfera della tradizione peschereccia cilentana, offre spiagge di sabbia fine e acque trasparenti che hanno meritato ripetutamente il riconoscimento della Bandiera Blu, mentre il centro storico con le sue case bianche affacciate sul porto e le tradizioni gastronomiche legate alla pesca testimoniano l'autenticità di una cultura marinara che si tramanda di generazione in generazione. Acciaroli, piccolo borgo che ha ispirato Ernest Hemingway durante i suoi soggiorni cilentani e che conserva il fascino di un autentico villaggio di pescatori, offre una spiaggia di ciottoli e acque cristalline protette da una piccola baia che crea un ambiente marino di straordinaria bellezza, mentre il porticciolo con le barche dei pescatori e i ristoranti che servono il pesce appena pescato mantengono viva la tradizione marinara locale. Castellabate, borgo medievale arroccato su una collina che domina la costa e riconosciuto come uno dei Borghi più Belli d'Italia, offre panorami spettacolari sul Golfo di Salerno e sulla Costiera Amalfitana, mentre le sue frazioni marine di Santa Maria di Castellabate e San Marco conservano spiagge incontaminate e acque trasparenti che rappresentano alcune delle località balneari più apprezzate del Cilento. Agropoli, porta d'ingresso del Cilento e centro turistico che combina storia millenaria e bellezze naturali, conserva un centro storico medievale dominato dal castello aragonese e offre spiagge attrezzate e servizi turistici che la rendono una base ideale per esplorare le bellezze del territorio cilentano. Le aree marine protette che tutelano tratti significativi della costa cilentana, come l'Area Marina Protetta di Punta Licosa e quella di Costa degli Infreschi e della Masseta, conservano ecosistemi marini di straordinario valore che includono praterie di posidonia, coralligeno e fondali rocciosi che ospitano una biodiversità eccezionale e offrono opportunità uniche per immersioni, snorkeling e turismo naturalistico sostenibile. La tradizione marinara del Cilento, che si esprime attraverso tecniche di pesca tradizionali, imbarcazioni tipiche e una gastronomia che esalta i sapori del mare, rappresenta un patrimonio culturale immateriale che arricchisce l'esperienza di chi visita queste coste e che testimonia il rapporto armonioso tra uomo e mare che caratterizza da millenni la civiltà mediterranea.
Le montagne del Cilento rappresentano il cuore selvaggio e incontaminato del parco nazionale, un sistema montuoso che culmina con i 1.899 metri del Monte Cervati, la vetta più alta della Campania, e che offre paesaggi di straordinaria bellezza che spaziano dalle foreste primordiali alle praterie d'alta quota, dalle gole profonde scavate dai torrenti alle vette panoramiche che dominano il Tirreno e l'entroterra appenninico. Questo straordinario ambiente montano, modellato da milioni di anni di processi geologici e climatici, conserva ecosistemi relitti e specie endemiche che testimoniano l'importanza del Cilento come rifugio biologico e centro di diversificazione evolutiva nel Mediterraneo.
I Monti Alburni, massiccio calcareo che domina il Vallo di Diano con le sue vette che superano i 1.700 metri di altitudine, rappresentano uno dei sistemi carsici più spettacolari d'Italia con un reticolo di grotte, doline, inghiottitoi e risorgive che testimoniano l'azione millenaria dell'acqua sulla roccia calcarea. Le Grotte di Castelcivita e di Pertosa-Auletta, tra le più importanti d'Italia per estensione e bellezza delle concrezioni, offrono un viaggio nel mondo sotterraneo attraverso sale immense decorate da stalattiti e stalagmiti di forme fantastiche, mentre i fenomeni carsici di superficie creano paesaggi lunari di straordinaria suggestione che ospitano una flora specializzata e specie endemiche come la primula di Palinuro. Il Monte Cervati, gigante del Cilento che domina con la sua mole imponente tutto il territorio del parco, offre dalla sua vetta panorami che spaziano dal Tirreno all'Adriatico, dalle isole campane alle montagne della Basilicata e della Calabria, mentre i suoi versanti conservano foreste di faggio che rappresentano alcuni degli ecosistemi forestali più integri dell'Appennino meridionale. Le faggete del Cervati, che si estendono dai 1.000 ai 1.800 metri di altitudine, conservano esemplari monumentali di faggio che testimoniano l'antichità di queste foreste e ospitano una fauna specializzata che include il lupo appenninico, il gatto selvatico, numerose specie di rapaci e una ricchissima entomofauna che comprende specie endemiche e rare. I Monti della Maddalena e del Bulgheria, che chiudono a sud il territorio del parco, offrono paesaggi di straordinaria bellezza che combinano elementi mediterranei e montani in una sintesi unica che riflette la posizione geografica di transizione del Cilento tra Nord e Sud, tra mare e montagna, tra Europa e Africa. Le foreste miste di questi rilievi, che includono cerrete, querceti e castagneti secolari, testimoniano l'adattamento della vegetazione alle diverse condizioni climatiche e pedologiche e ospitano una fauna ricca e diversificata che include specie rare come la salamandrina dagli occhiali e numerose specie di chirotteri che utilizzano le grotte naturali come rifugi. I torrenti e i fiumi che nascono da queste montagne, come l'Alento, il Bussento e il Mingardo, scavano gole profonde e creano ecosistemi ripariali di straordinaria bellezza che ospitano specie rare come la lontra e numerose specie di pesci endemici, mentre le loro acque cristalline alimentano sorgenti e risorgive che rappresentano vere e proprie oasi di biodiversità. Le praterie d'alta quota che coronano le vette più elevate conservano associazioni vegetali relitte che testimoniano l'influenza delle glaciazioni quaternarie e ospitano specie endemiche e rare che fioriscono durante la breve estate montana creando spettacoli naturali di incomparabile bellezza. I sentieri escursionistici che attraversano questi ambienti montani, dalla Grande Traversata del Cilento ai percorsi tematici che collegano rifugi, santuari e borghi montani, offrono opportunità uniche di turismo naturalistico e culturale che permettono di scoprire la ricchezza biologica e paesaggistica di questi territori e di comprendere l'importanza della conservazione per le generazioni future.
Il Vallo di Diano rappresenta una delle pianure interne più belle e fertili dell'Appennino meridionale, un'ampia conca di origine tettonica circondata da montagne che si elevano fino a quasi 2.000 metri di altitudine e attraversata dal fiume Tanagro che crea un paesaggio di straordinaria bellezza e ricchezza naturalistica. Questa straordinaria valle, che si estende per oltre 450 chilometri quadrati tra le province di Salerno e Potenza, conserva ecosistemi umidi di grande valore biologico, testimonianze archeologiche di eccezionale importanza e tradizioni culturali che testimoniano la continuità dell'insediamento umano in questo territorio privilegiato dall'antichità ai giorni nostri.
La pianura del Vallo di Diano, modellata da processi geologici complessi che hanno creato un sistema di bacini lacustri poi colmati da sedimenti alluvionali, conserva ancora oggi zone umide residue che rappresentano ecosistemi di straordinario valore per la biodiversità e per la sosta e la nidificazione dell'avifauna migratoria. Le Oasi WWF del Persano e di Serre-Persano, che proteggono gli ultimi lembi di questi ambienti umidi, ospitano una ricchissima avifauna che include aironi, anatre, rapaci e numerose specie di passeriformi, mentre la fauna ittica dei fiumi e dei canali comprende specie endemiche come la trota macrostigma e il vairone che testimoniano l'importanza di questi ecosistemi acquatici per la conservazione della biodiversità appenninica. L'agricoltura del Vallo di Diano, favorita dalla fertilità dei suoli alluvionali e dalla disponibilità di risorse idriche, ha sviluppato produzioni di eccellenza che includono il fagiolo di Controne DOP, i carciofi, le patate e numerosi altri prodotti ortofrutticoli che testimoniano l'adattamento delle tecniche agricole alle condizioni ambientali locali e la capacità di creare un'agricoltura sostenibile che rispetta l'ambiente e valorizza la biodiversità. I borghi storici che punteggiano la valle, come Teggiano, Sala Consilina, Atena Lucana e Polla, conservano centri storici medievali di grande bellezza architettonica e testimoniano la ricchezza culturale di un territorio che ha rappresentato per secoli un crocevia di popoli, culture e tradizioni tra il Tirreno e l'Adriatico, tra la Campania e la Basilicata. Teggiano, antica Diano che ha dato il nome alla valle, conserva un centro storico medievale perfettamente integro con chiese, palazzi nobiliari e fortificazioni che testimoniano l'importanza strategica e commerciale di questo centro nel Medioevo, mentre le tradizioni artigianali e gastronomiche mantengono viva la cultura locale attraverso produzioni tipiche e manifestazioni folkloristiche che attirano visitatori da tutta Italia. La Certosa di San Lorenzo a Padula, uno dei complessi monastici più grandiosi d'Europa e patrimonio UNESCO insieme al parco, rappresenta un capolavoro dell'architettura religiosa che testimonia la ricchezza e il potere dell'ordine certosino nel Mezzogiorno medievale e moderno, mentre i suoi chiostri, le celle monastiche, la biblioteca e i giardini offrono un'esperienza culturale di straordinaria intensità che permette di comprendere la spiritualità e l'arte del monachesimo occidentale. I siti archeologici del Vallo di Diano, che includono resti di insediamenti preistorici, lucani e romani, documentano la continuità dell'insediamento umano in questa valle privilegiata e testimoniano l'importanza strategica e commerciale di questo territorio che controllava le comunicazioni tra il Tirreno e l'entroterra appenninico. Le tradizioni culturali del Vallo di Diano, che si esprimono attraverso feste religiose, sagre paesane, artigianato tradizionale e gastronomia tipica, mantengono viva l'identità di un territorio che ha saputo conservare le proprie radici pur adattandosi ai cambiamenti dei tempi moderni, mentre le iniziative di valorizzazione culturale e turistica promuovono la conoscenza e l'apprezzamento di questo patrimonio immateriale che arricchisce l'esperienza di chi visita il Cilento.
Velia rappresenta uno dei siti archeologici più importanti della Magna Grecia e custodisce i resti dell'antica Elea, città fondata dai Focei intorno al 540 a.C. che divenne famosa in tutto il mondo antico per aver dato i natali alla Scuola Eleatica, una delle correnti filosofiche più influenti del pensiero occidentale che ebbe in Parmenide e Zenone i suoi massimi rappresentanti. Questo straordinario sito archeologico, che si estende su una collina che domina la costa cilentana e che conserva resti monumentali di eccezionale importanza, testimonia la grandezza della civiltà greca in Occidente e l'importanza del Cilento come centro di cultura e di pensiero nell'antichità.
La città di Elea, il cui nome deriva dalla sorgente Hyele che sgorgava alle pendici dell'acropoli, fu fondata dai Focei in fuga dalla loro patria conquistata dai Persiani e divenne rapidamente uno dei centri più prosperi e culturalmente avanzati della Magna Grecia grazie alla sua posizione strategica che controllava le rotte commerciali tirreniche e ai rapporti privilegiati con le altre colonie greche dell'Occidente. La Scuola Eleatica, fondata da Senofane e sviluppata da Parmenide, rivoluzionò il pensiero filosofico occidentale introducendo concetti fondamentali come l'unità e l'immutabilità dell'essere che influenzarono profondamente lo sviluppo della filosofia greca e che continuano a essere studiati e dibattuti dai filosofi contemporanei. Parmenide, il più grande filosofo eleatico, compose il poema "Sulla Natura" che rappresenta una delle opere fondamentali del pensiero occidentale e che stabilì i principi logici e ontologici che sarebbero stati ripresi e sviluppati da Platone, Aristotele e da tutta la tradizione filosofica successiva. Gli scavi archeologici di Velia, iniziati nel 1921 e proseguiti sistematicamente fino ai giorni nostri, hanno riportato alla luce un patrimonio monumentale di straordinario valore che include le mura urbane con le loro porte monumentali, l'agorà con i suoi portici e i suoi edifici pubblici, le terme romane, il teatro e i quartieri residenziali che testimoniano l'evoluzione urbanistica della città attraverso oltre mille anni di storia. La Porta Rosa, capolavoro dell'architettura greca del IV secolo a.C. e unico esempio di arco a tutto sesto dell'architettura greca classica, rappresenta una delle strutture più spettacolari del sito e testimonia l'avanzato livello tecnico raggiunto dai costruttori eleati, mentre la sua perfetta conservazione permette di ammirare la maestria costruttiva e la bellezza architettonica di questa straordinaria opera di ingegneria antica. L'agorà di Velia, centro della vita politica, economica e sociale della polis greca, conserva i resti dei portici che la circondavano e degli edifici pubblici che ospitavano le attività commerciali e amministrative della città, mentre le iscrizioni greche e latine rinvenute durante gli scavi documentano l'organizzazione politica, le magistrature e la vita quotidiana degli abitanti di Elea attraverso i secoli. Le terme romane, costruite in epoca imperiale quando Velia era diventata un centro termale frequentato dall'aristocrazia romana, testimoniano la continuità dell'insediamento e l'adattamento della città alle nuove esigenze culturali e sociali dell'epoca romana, mentre la ricchezza delle decorazioni e la complessità degli impianti idraulici documentano l'importanza che questo centro continuava a rivestire anche dopo la fine dell'indipendenza greca. Il Museo Archeologico di Velia, ospitato negli edifici di servizio del sito, conserva una ricca collezione di reperti che documentano la storia della città dalle origini greche all'epoca medievale, inclusi vasi, monete, iscrizioni, sculture e oggetti di uso quotidiano che permettono di ricostruire la vita materiale e culturale degli abitanti di Elea e di comprendere l'importanza di questo centro nella storia della Magna Grecia. La valorizzazione del sito archeologico di Velia, attraverso percorsi di visita attrezzati, pannelli didattici e attività educative, permette ai visitatori di scoprire questo straordinario patrimonio e di comprendere l'importanza della filosofia eleatica nella storia del pensiero occidentale, mentre le ricerche archeologiche in corso continuano a fornire nuove conoscenze sulla storia e la cultura di questa straordinaria città antica.
Il Cilento conserva un patrimonio di tradizioni culturali, artigianali e gastronomiche che rappresenta l'anima autentica di questo territorio e che testimonia la continuità di una civiltà contadina e marinara che ha saputo adattarsi ai cambiamenti dei tempi moderni mantenendo intatte le proprie radici identitarie. Queste tradizioni, che si esprimono attraverso feste religiose, sagre paesane, tecniche artigianali tramandate di generazione in generazione e una gastronomia che esalta i sapori genuini dei prodotti locali, rappresentano un patrimonio immateriale di inestimabile valore che arricchisce l'esperienza di chi visita il Cilento e che contribuisce alla conservazione dell'identità culturale di questo territorio straordinario.
La gastronomia cilentana rappresenta uno degli esempi più autentici e salutari della dieta mediterranea, riconosciuta dall'UNESCO come patrimonio immateriale dell'umanità proprio a partire dagli studi condotti nel Cilento dal fisiologo americano Ancel Keys che dimostrò i benefici per la salute di un'alimentazione basata sui prodotti tradizionali di questo territorio. I prodotti tipici del Cilento, dalla mozzarella di bufala campana DOP prodotta nelle pianure costiere al fagiolo di Controne DOP coltivato nelle valli interne, dall'olio extravergine di oliva Cilento DOP ottenuto dalle varietà autoctone di olive ai fichi bianchi del Cilento DOP che rappresentano una delle eccellenze frutticole del territorio, testimoniano la ricchezza e la varietà delle produzioni agricole locali e la capacità di creare prodotti di eccellenza che esprimono il carattere unico del terroir cilentano. La pesca tradizionale, praticata ancora oggi con tecniche e imbarcazioni che si tramandano da generazioni, fornisce pesce fresco di altissima qualità che viene preparato secondo ricette tradizionali che esaltano i sapori naturali del mare, mentre l'allevamento di bufale nelle pianure costiere produce una mozzarella di qualità superiore che rappresenta uno dei simboli gastronomici della Campania. L'artigianato tradizionale del Cilento, che include la lavorazione della ceramica, del legno, del ferro battuto e dei tessuti, mantiene vive tecniche e competenze che rischiano di andare perdute e che rappresentano un patrimonio di saperi che arricchisce l'offerta culturale del territorio attraverso botteghe artigiane, mercatini e manifestazioni che permettono di scoprire e apprezzare la creatività e la maestria degli artigiani locali. Le feste religiose e le sagre paesane che si svolgono nei borghi cilentani durante tutto l'anno mantengono vive tradizioni secolari che combinano elementi cristiani e pagani in celebrazioni che coinvolgono tutta la comunità e che attirano visitatori da tutta Italia interessati a scoprire aspetti autentici della cultura popolare meridionale. La Festa della Madonna di Novi Velia, la Sagra del Carciofo di Ceraso, la Festa del Pesce di Marina di Camerota e numerose altre manifestazioni celebrano i prodotti locali, le tradizioni religiose e l'identità culturale delle comunità cilentane attraverso processioni, spettacoli folkloristici, degustazioni e mercatini che trasformano i borghi in teatri di cultura popolare. La musica tradizionale cilentana, che include canti di lavoro, serenate, tarantelle e altri generi della tradizione popolare meridionale, viene mantenuta viva da gruppi folkloristici e associazioni culturali che organizzano concerti, festival e rassegne che permettono di scoprire e apprezzare questo patrimonio musicale immateriale. Le tradizioni orali, che includono leggende, racconti popolari, proverbi e modi di dire che si tramandano di generazione in generazione, conservano la memoria storica delle comunità cilentane e testimoniano la ricchezza culturale di un territorio che ha saputo mantenere viva la propria identità pur aprendosi al mondo moderno. L'ospitalità cilentana, che si esprime attraverso strutture ricettive a conduzione familiare, agriturismi che offrono prodotti genuini e esperienze autentiche, bed & breakfast che permettono di vivere a stretto contatto con le comunità locali, rappresenta un modello di turismo sostenibile che valorizza le risorse del territorio rispettando l'ambiente e le tradizioni culturali locali.
Il Cilento rappresenta oggi un modello di eccellenza per la conservazione della biodiversità, la valorizzazione del patrimonio culturale e lo sviluppo sostenibile di un territorio che ha saputo coniugare tutela ambientale, promozione turistica e crescita economica attraverso politiche innovative che rispettano l'equilibrio tra uomo e natura. La gestione del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, che coordina le attività di conservazione, ricerca scientifica, educazione ambientale e sviluppo sostenibile su un territorio vastissimo che comprende 80 comuni, rappresenta una sfida complessa che richiede competenze multidisciplinari e la collaborazione di istituzioni, comunità locali, operatori economici e associazioni ambientaliste per garantire la preservazione di questo patrimonio naturale e culturale per le generazioni future.
I progetti di ricerca scientifica che si svolgono nel territorio del parco, in collaborazione con università e istituti di ricerca nazionali e internazionali, contribuiscono al progresso delle conoscenze sulla biodiversità, sui cambiamenti climatici, sulla gestione degli ecosistemi e sulla conservazione delle specie rare e minacciate, mentre i programmi di monitoraggio ambientale controllano costantemente lo stato di salute degli ecosistemi e forniscono dati preziosi per orientare le politiche di conservazione. Le attività di educazione ambientale rivolte alle scuole, ai gruppi organizzati e ai visitatori individuali utilizzano centri di educazione ambientale, sentieri natura, osservatori faunistici e laboratori didattici per sensibilizzare il pubblico sull'importanza della conservazione e per promuovere comportamenti responsabili nei confronti dell'ambiente, mentre i programmi di formazione per guide ambientali, operatori turistici e amministratori locali garantiscono competenze adeguate per la gestione sostenibile del territorio. Il turismo sostenibile rappresenta una delle principali opportunità di sviluppo economico per il Cilento, con un'offerta che spazia dall'ecoturismo al turismo culturale, dal turismo balneare a quello enogastronomico, dalle attività outdoor al turismo religioso, attraverso strutture ricettive e servizi che rispettano l'ambiente e valorizzano le tradizioni locali. I sentieri escursionistici che attraversano il parco, dalla Grande Traversata del Cilento ai percorsi tematici che collegano siti naturalistici, archeologici e culturali, offrono opportunità di turismo attivo che permettono di scoprire la ricchezza del territorio attraverso esperienze dirette e coinvolgenti che educano al rispetto per la natura. Le aree marine protette che tutelano tratti significativi della costa cilentana promuovono forme di turismo marino sostenibile attraverso immersioni guidate, snorkeling, whale watching e altre attività che permettono di scoprire la ricchezza biologica del mare cilentano rispettando gli equilibri ecologici. L'agricoltura biologica e i prodotti a chilometro zero rappresentano settori in forte crescita che valorizzano le tradizioni agricole locali e offrono prodotti di qualità superiore che esprimono l'autenticità del territorio cilentano, mentre i mercatini contadini, le sagre e le manifestazioni enogastronomiche promuovono la conoscenza e l'apprezzamento di queste eccellenze. Le energie rinnovabili, dall'eolico al solare, dalla biomassa al mini-idroelettrico, rappresentano opportunità di sviluppo che rispettano l'ambiente e contribuiscono alla lotta contro i cambiamenti climatici, mentre i progetti di efficienza energetica e di mobilità sostenibile promuovono modelli di sviluppo che riducono l'impatto ambientale delle attività umane. La cooperazione internazionale, attraverso progetti europei e scambi con altre aree protette del Mediterraneo, permette di condividere esperienze, competenze e buone pratiche per la conservazione della biodiversità e lo sviluppo sostenibile, mentre il riconoscimento UNESCO come Geoparco Mondiale conferma l'importanza internazionale del Cilento come laboratorio per lo studio dei rapporti tra uomo e ambiente. Le sfide future del Cilento includono l'adattamento ai cambiamenti climatici, la gestione sostenibile delle risorse idriche, la prevenzione degli incendi boschivi, il controllo dell'urbanizzazione e lo sviluppo di un'economia verde che crei opportunità di lavoro per i giovani mantenendo vive le tradizioni e l'identità culturale di questo territorio straordinario che rappresenta un patrimonio di valore universale per l'umanità.