Vacanze in Costa Rica, tra le foreste piu' felici del mondo

Secondo due statistiche redatte dal NEF (New Economics Foundation) di Londra e dall’Università di Rotterdam mirate ad identificare i paesi più felici del mondo, la Repubblica della Costa Rica, piccola nazione centro americana situata tra Nicaragua e Panama, detiene il primo posto, sebbene il paese non disponga di risorse proprie o materie prime che giustifichino un benessere diffuso e, di conseguenza, le condizioni di vita comunemente associate al livello di felicità di una popolazione. Ammesso che la felicità di una nazione  e del suo popolo possano essere misurati con calcoli matematici ed elaborazioni al computer, resta il fatto che in Costa Rica il livello di qualità della vita è considerato elevato, nonostante le sue condizioni economiche lo pongano tra i paesi più poveri al mondo e le maggiori risorse consistano nell’agricoltura e nell’esportazione di banane, ananas e caffè. La felicità della Costa Rica è da ricercare nelle sue foreste, o più in generale nell’attenzione all’ambiente che negli ultimi decenni è stato il punto forte delle sue scelte politiche e dell’organizzazione sociale. Dopo un intenso sfruttamento delle foreste per la produzione di legni di elevata qualità che aveva ridotto dell’80%  le foreste rese disponibili da madre natura, a partire dagli anni ’80 sono state attuate una serie di misure per  ridare al paese le foreste perdute, ponendosi  l’ obiettivo ambizioso di abbattere a livello zero le emissioni di co2 entro il 2021.  Sicuramente, al paese non mancano le premesse, in termini di una natura rigogliosa e lussureggiante, per perseguire un simile obiettivo.  A cominciare dalle spiagge, con 1.000 km di coste sul’Oceano Pacifico e 300 km sul Mar dei Caraibi, la Costa Rica permette, come pochi altri paesi al mondo, di trascorrere una vacanza su due coste contemporaneamente. Nella parte costiera sull’Oceano Pacifico, che risulta essere la più calda, meglio si adatta la zona di Jaco per chi ama trovarsi in posti affollati e la vita notturna, mentre per i turisti più avventurosi l’area di Manuel Antonio offre bellissime spiagge, ma difficilmente raggiungibili e la Penisola di Osa, dotata di poche strutture ricettive, è adatta per praticare surf. La penisola di Nicoya, grazie anche al clima più secco, è una delle zone più apprezzate per le tante spiagge, tra le quali , Playa Flamingo e Playa del Coco insieme alle località di  Manzanillo, Montezuma, Paraiso e  Samara. Diversamente, la costa sul Mar dei Caraibi è una vasta area protetta,  meno sviluppata dal punto di vista turistico, con la spiaggia più nota Playa Cahuita di fronte alla barriera corallina. L’intero territorio è coperto dalla foresta tropicale che permette la sopravvivenza di ben 1.400 specie di piante e la più grande varietà al mondo di orchidee. Altrettanto abbondante è la fauna con innumerevoli specie di animali, rettili, pesci e uccelli che ne fanno un luogo ottimale per gli amanti del birdwatching. La Costa Rica è una terra vulcanica e lo dimostrano i tanti vulcani che costituiscono un’altra grande attrattiva turistica, primo tra tutti quello tuttora attivo dell’Arenal con annesso parco nazionale. In quanto a parchi, non c’è che l’imbarazzo della scelta, coprendo il 30% del territorio, alcuni dei quali ad esempio Monteverde, Corcovado e Manuel Antonio sono percorribili a cavallo. Il parco più grande, Braulio Carrillo, si trova nella parte centrale del paese, mentre il più appartato è Rincon de la Vieja, seguono il Parco Nazionale Turrialba situato nella parte sud orientale della Costa Rica e Poas a nord della capitale San Josè, nei cui pressi si trovano anche il Parco del vulcano Irazù e quello dei Miravalles. Famoso è il Rio Celeste nel parco Tenorio, per la limpidezza delle sue acque. Un vero e proprio paradiso terrestre, la Costa Rica, se si aggiunge anche il fatto che si è dichiarata neutrale e non possiede esercito. Dal punto di vista esclusivamente climatico, il periodo ideale per visitare la Costa Rica va da dicembre ad aprile. Meglio evitare i mesi tra maggio e novembre, a causa delle piogge e degli uragani, ma se si vuole evitare il sovraffollamento turistico occorre rischiare gli imprevisti atmosferici.


Autore: Luciana Cattaneo