Siracusa e dintorni

Per apprezzare maggiormente le tante attrattive di Siracusa, della sua provincia e, in generale, dell’intera regione siciliana occorre conoscere a grandi linee la sua storia. Per la sua posizione geografica strategica, la Sicilia, e di conseguenza la città di Siracusa è stata terra di conquista e ha vissuto periodi alterni di prosperità e declino. Fondata dai Greci intorno al 700 a.C., fu poi conquistata nel 212 a.C. dai Romani che già dominavano il resto della regione. Successivamente invasa dai Franchi e dai Goti, cadde in mano ai Bizantini nel 535 e divenne capitale dell’Impero d’Oriente.

Per 200 anni a partire dall’878 fu dominata dagli Arabi per poi essere riconquistata dai Bizantini. Dal 1085 seguì dapprima la dominazione normanna, poi quella Sveva, Aragonese e castigliana e nel 1523 quella asburgica. Nel 1500 le campagne del siracusano conoscono una fase di rinascita e si avvia la costruzione delle masserie, nuove residenze rurali e di insediamenti urbani su modello delle città coloniali spagnole con una piazza centrale circondata dai palazzi più importanti e vie che si incrociano seguendo un disegno geometrico a scacchiera.

Il terremoto del 1693 che investì la Sicilia orientale colpì tragicamente il territorio siracusano, ma ebbe come risvolto positivo una sistematica ricostruzione architettonica nel 1700 che, in alcuni casi raggiunse i massimi livelli, ad esempio con la rinascita di Noto, riconosciuta capitale del barocco siciliano.

Nel 1700 Siracusa si trova dapprima sotto il dominio dei Savoia e poi degli Austriaci fino ai Borboni. Terminata l’epoca borbonica nel 1860 Siracusa si avvia verso una grande trasformazione urbanistica che però risentì gravemente dei bombardamenti della 2° guerra mondiale, sia alleati che tedeschi. Negli anni ’50 la città inizia nuovamente la ripresa economica  con la presenza di numerose industrie nella provincia e, negli ultimi decenni, puntando sul turismo che costituisce una notevole risorsa, non solo per le bellezze naturali, ma anche per il suo passato ricco di storia e di cultura. 

 

Visitando i molti luoghi di interesse turistico e culturale di Siracusa si può ritrovare la traccia storica della città, a cominciare dal teatro greco, uno dei più grandi della realtà ellenica e tuttora sede di spettacoli. Dalle gradinate più alte gli spettatori potevano vedere sullo sfondo il mare. Anche Dionisio, il celebre tiranno, vi fece rappresentare i suoi drammi. Il tiranno è noto anche per il famoso “Orecchio di Dionisio”, una profonda caverna naturale, ampliata artificialmente e adiacente al teatro greco, utilizzata per rinchiudervi i prigionieri, i cui discorsi venivano spiati dal tiranno alla sommità dell’enorme grotta.

L’Isola di Ortigia, costituita da un’area di circa 1 km q. che si estende verso il mare racchiude l’essenza di Siracusa, principalmente barocca sovrapposta a stili architettonici precedenti, come dimostra il Duomo, con la facciata in stile barocco ricostruita dopo il terremoto del 1693 sulle strutture preesistenti dell’epoca cristiana e normanna. Accanto al Duomo, il Palazzo Arcivescovile realizzato nel 1618 dagli spagnoli rivela elementi rinascimentali e una caratteristica terrazza con giardino pensile, da cui nel mese di maggio vengono liberate in volo alcune colombe in ricordo della fine della carestia del 17° secolo. L’edificio contiene una ricca Biblioteca con antichi manoscritti. Sempre accanto al Duomo si trova il Palazzo del Municipio dove si mescolano gli elementi barocchi a quelli rinascimentali. Abbelliscono il resto della piazza diversi edifici nobiliari.

La fonte Aretusa rappresenta uno dei luoghi più caratteristici dell’Ortigia che ha ispirato numerosi poeti e scrittori di tutti i tempi.  Si tratta di una fonte di acqua dolce, dove crescono piante di papiro, da cui si può ammirare il panorama del porto. Tutta la zona dell’Ortigia è ricca di angoli particolari, con gli stretti vicoli e le  piccole piazzette su cui si affacciano i molti ristoranti. Nei dintorni di Siracusa, non può mancare la visita alla città di Noto, dove le chiese e gli edifici in stile barocco, dal caratteristico colore giallo-rossastro contrastano con il cielo blu, dando vita a suggestive sfumature, soprattutto verso il tramonto. 

A Noto, deichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, nonché capitale del barocco siciliano, la ricostruzione post-terremoto 1693 ha visto un fiorire di stupendi edifici settecenteschi e imponenti chiese, come la Cattedrale a cui si accede dalla grande scalinata.  Posti di fronte alla Cattedrale, si trovano alcuni degli edifici più eleganti, tra cui Palazzo Ducezio e Palazzo Sant’Alfano, mentre altri edifici con le balconate adornate dalle caratteristiche mensole in pietra scolpite si possono ammirare lungo la famosa salita di Via Nicolaci, che in maggio diventa un vero e proprio tappeto colorato di fiori con la tadizionale “Infiorata”.

Di fronte alla Via Nicolaci si trova lo storico Caffè Sicilia, fondato nel 1892, tappa obbligata della visita alla cittadina di Noto, per poter degustare l’eccellenza della tipica pasticceria siciliana. Nelle calde giornate estive il caffè offre al turista una sosta rigenerante, sia per l’ambiente ottimamente climatizzato, ma anche per la squisita freschezza e varietà dei prodotti, di cui volendo abbondare, è meglio lasciare la ricca degustazione come meta finale, per non ritrovarsi poi sopraffatti dall’apporto calorico, oltre che dalla calura estiva.


Autore: Luciana Cattaneo