L'eredita' araba di Cordoba

Tra le mete più amate della Spagna meridionale, Cordoba si pone senza dubbio ai primi posti. La città, complice il clima gradevole in ogni periodo dell’anno, è la destinazione che non conosce stagioni e allo stesso tempo riporta indietro nel passato. Un ricco passato arabo, soprattutto, che ha lasciato ai posteri testimonianze grandiose.

Cordoba, insieme alla quasi adiacente Siviglia, regala a chi la visita un sguardo suggestivo sul passato arabo che ha influenzato largamente la storia, l’arte e la cultura della Spagna.  Capitale dell’impero islamico in territorio europeo, Cordoba conobbe un periodo di ricchezza e grande prestigio intorno all’11° secolo che la resero una delle capitali più ricche ed importanti d’Europa, dove convivevano ebrei, musulmani e cristiani.

Una città multi-etnica e multi-religiosa, come si definirebbe oggi, che riuscì, in oltre 500 anni di dominio da parte dell’emirato arabo di Al-Andalus a progredire economicamente e culturalmente. Impressionante esempio di questo passato è la Grande Moschea, resa ancora più suggestiva da un’illuminazione creata apposta per farne risaltare la bellezza.

La Mezquita, altro nome con cui viene chiamata la famosa moschea, rappresenta uno dei monumenti più belli della Spagna ed è la terza, per grandezza, tra tutte le moschee nel mondo. Iniziata nell’8° secolo, poggia su oltre 800 colonne rosse e bianche che creano l’effetto ottico di renderla ancora più grande. Trasformata in  cattedrale nel 1236 è il simbolo più strano e sbalorditivo di come la storia sia passata. lasciando il suo segno nell’architettura.

Come Siviglia, anche Cordoba è attraversata dal fiume Guadalquivir, l’unico fiume navigabile in Spagna, le cui acque venivano utilizzate per abbellire e conservare i grandi giardini dell’Alcazar. Costruito nel 14° secolo, dopo la dominazione araba, ripropone lo stile dei precedenti dominatori, con i bei giardini, i bagni arabi, le fontane e l’aggiunta di mosaici romani. Per tre secoli l’Alcazar fu anche sede del famigerato Tribunale dell’Inquisizione. Sul Guadalquivir sono ancora visibili le arcate di un grande ponte costruito dai romani che conquistarono la città nel 2° secolo a.C.

Dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, Cordoba rimane in assoluto la città più araba della regione andalusa dove, tuttavia, è presente uno dei maggiori quartieri  ebraici d’Europa con una delle poche sinagoghe spagnole, situato proprio vicino alla Grande Moschea. Si tratta della Juderia con i vicoli stretti e le bianche casette, una accanto all’altra che lo rendono davvero particolare e piacevole da scoprire percorrendolo a piedi, così come tutto il centro storico di Cordoba. Qua e là si possono trovare negozi e laboratori di artigiani che vendono ceramiche e disegni incisi sul metallo, prodotti tipici dell’artigianato locale.

 


Autore: Luciana Cattaneo