La Sicilia greca e le terme libere di Segesta

Le località termali della Sicilia si trovano quasi esclusivamente in prossimità delle coste, consentendo all’acqua di origine vulcanica di mescolarsi a quella del mare e piovana, creando sorgenti termali particolarmente sulfuree.  Oltre a questa particolarità, le località termali siciliane presentano un'altra caratteristica, quella di trovarsi accanto a grandi testimonianze del passato, in primo luogo del suo passato greco che ha lasciato in questa regione tracce inconfondibili. E’ il caso di Segesta, nella Sicilia occidentale, dove due monumenti si identificano con l’antica città colonizzata da profughi greci nel  5° sec. a.C. Allo stesso periodo appartiene, infatti, il Tempio di Segesta, perfettamente conservato che esprime il meglio di sé  verso il tramonto, quando il bagliore del giorno cede alle delicate sfumature della luce serale, rivelando le tinte grigie e dorate delle sue pietre, soprattutto in estate. Le proporzioni perfette del tempio distribuite su 36 colonne sembrano farlo emergere magicamente dalla campagna deserta e dai pendii della collina che lo circondano.

Sullo stesso paesaggio, ma anche sulla sottostante vallata domina il Teatro costruito circa due secoli dopo sfruttando l’inclinazione naturale del terreno. Non ci è dato di sapere se gli antichi greci sfruttassero la presenza delle acque benefiche delle terme segestane, ma è presumibile che lo facessero. Infatti, accanto alle moderne terme di Castellamare del Golfo vi sono tuttora alcune sorgenti termali che hanno creato delle piccole piscine naturali dove l’acqua sulfurea sgorga ad una temperatura media di 44°, piacevolmente riscaldata dal magma presente in profondità.

Terme segestaneLa località, dove è possibile concedersi un bagno caldo corroborante e gratuito, è quella di Ponte Bagni nei pressi del Fiume Caldo. Circondate da una natura selvaggia, tra rocce e canneti, le fonti possono essere sfruttate anche al calar del buio attrezzandosi con torce elettriche. Nulla fa escludere che anche gli antichi abitanti di Segesta si concedessero un bagno notturno, seppur al chiaro di luna, nelle medesime sorgenti per sfruttarne le virtù salutari e risparmiarsi il tragitto fino al mare.

 


Autore: Luciana Cattaneo