Rapa Nui: l'isola la cui terra piu' vicina e' la luna

Easter Island

Di Laura Tirloni - L'Isola di Pasqua giace immersa nell'Oceano Pacifico meridionale, a 3600 km a ovest delle coste cilene e a 2075 km a est delle isole polinesiane Pitcairn. Ci troviamo quindi in una delle terre abitate più isolate del mondo: l'isola la cui terra più vicina è la luna. Il suo nome è legato al fatto di essere stata scoperta il giorno di Pasqua, nel lontano 1722, dall’esploratore olandese Jacob Roggeveen. Rapa Nui, come viene anche chiamata dai locali (circa 2000 abitanti), ha una forma triangolare ed è famosa in tutto il mondo per gli splendidi Moai: 638 statue monolitiche di tufo vulcanico (la più alta raggiunge i 21 metri!), raffiguranti volti umani, probabilmente degli antenati protettori. Il loro scopo non è, infatti, tuttora accertato con chiarezza. Secondo alcuni ricercatori, le imponenti statue rappresenterebbero capi tribù indigeni morti che, in base alla credenza popolare, avrebbero mantenuto i vivi in contatto con l'aldilà. Alcune mostrano un cilindro (pukao) sulla testa, di color rossastro, interpretabile come un copricapo o come l’acconciatura tipica del tempo, tra i maschi.

 

Dopo anni di studi, l'équipe guidata da Terry Hunt dell’Università delle Hawaii e Carl Lipo della California State University ha finalmente svelato il modo in cui le imponenti statue furono trasportate, dalla cava in cui venivano prodotte dal popolo Rapa Nui, fino alle aree sacre dell’isola, dove successivamente venivano disposte in gruppi di setto o otto. Dalle ricerche risulta che i moai venivano trascinati con l’aiuto di corde, in modo che rimanessero sempre in posizione verticale. Il taglio curvo della base era proprio fatto in modo da facilitarne il trasporto, anche da parte di poche persone.

Il territorio dell'isola ospita ben quattro vulcani, il Rano Kau, il Poike, il Rano Raraku, il Terevaka e si presenta come molto selvaggio, popolato da cavalli, mucche, pecore e maiali, tutti importati dalla terraferma.

Nelle acque circostanti non è presente alcuna barriera corallina ma vive una estesa colonia di capodogli, avvistabili dall'isola, la quale risulta terra ideale per gli amanti dell'escursionismo e del trekking. Raggiungerla dall'Italia richiede un lungo viaggio, che non potrà però scoraggiare i più avventurieri: ci sono solo due vie, l'una dal Cile, l'altra dalla Polinesia francese, cinque ore di volo ed ecco palesarsi il paradiso. Un paradiso con pochi fronzoli. Si tratta piuttosto di una terra vulcanica, aspra e selvaggia, sicuramente incontaminata, che avvolge ogni viaggiatore col suo velo di mistero e infine lo seduce irrimediabilmente.

Easter island gaucho

 


Autore: Laura Tirloni