Dakar, la citta' del tamarindo

 Dakar rievoca, inevitabilmente, la celeberrima competizione Parigi-Dakar a cui partecipano auto, moto, camion e quad, i quadricicli fuoristrada che, a dire il vero, negli ultimi anni si svolge altrove nel mondo. Tuttavia, oltre ad essere stata per anni la destinazione della famosa gara, Dakar è, prima di tutto, la capitale del Senegal, situata nella penisola di Capo Verde nella parte nord-occidentale del continente africano, a metà strada fra le foci dei fiumi Gambia e Senegal. La sua posizione di fronte all’Atlantico ha fatto sì che Dakar diventasse ciò che ora è, vale a dire un importantissimo porto per i viaggi transatlantici ed il commercio verso l’Europa, oltre che  scalo per le navi da crociera, ma non solo. Città popolosa, con oltre un milione di abitanti, dispone di buone strutture ricettive, compresi alberghi lussuosi, un casinò, una vita notturna vivace  e belle spiagge, tra cui quelle dell’isola di Ngor, Mermoz nell’omonimo quartiere di Dakar, Yoff, Ouakam, villaggio di pescatori a una decina di km dalla città e la spiaggia del Lago Rosa con le acque salatissime, a pochi km a nord di Dakar. Sono tuttora visibili nei palazzi ben conservati in stile coloniale e nelle terrazze dei caffè di Dakar le tracce di tre secoli di dominazione francese, da cui la città e lo stato del Senegal hanno ottenuto l’indipendenza  nel 1960. Per questo motivo, la lingua francese è diffusa ed utilizzata ovunque. Recandosi al Museo IFAN, dove sono esposti numerosi oggetti, tra i quali maschere, strumenti musicali e sculture ci si può avvicinare alla cultura africana, i cui aspetti più vivaci e chiassosi sono però da ritrovare nelle strade e soprattutto nei tanti mercati affollati, tra i quali il più grande è quello di Sandaga e quello meno noto di HLM  dove  è d’obbligo saper mercanteggiare sui prezzi per ottenere buoni acquisti, soprattutto di tessuti. E’ possibile recarsi in questi luoghi, anche accompagnati da una guida, approfittando dei tanti tour di circa 3 ore, organizzati in macchina o in scooter. Altre attrazioni turistiche della capitale senegalese, il cui nome dahar in lingua wolof significa “ tamarindo”, sono la Grande Moschea, costruita nel 1964, l’Hann Park con l’annesso Zoo ed il recente monumento dedicato al rinascimento africano edificato su una collina che domina la città.  A soli 3 km al largo di Dakar, tappa obbligata è l’isola di Gorée  che è meglio visitare di mattina presto oppure nel tardo pomeriggio per sfuggire alla ressa. Raggiungibile in traghetto dal porto di Dakar, Gorée è tristemente famosa  per essere stata per secoli  il maggiore centro dell’Africa occidentale di smistamento degli schiavi diretti  nelle Americhe. L’isola, oggi riconosciuta patrimonio Unesco, conserva la Maison des Enclaves, costruita nel 1776, dove gli schiavi venivano fatti  passare attraverso una porta che si apriva direttamente  sull'oceano, la cosiddetta "Porta senza ritorno". Nell’edificio è ospitato un piccolo museo con testimonianze del secolare traffico degli schiavi e sull’isola si possono vistare altri tre musei: il Museo Storico, il Museo Marittimo e quello dedicato alla  Donna Senegalese.  Il clima di Dakar è generalmente caldo e umido, ma meno torrido rispetto ad altre città situate all’interno del continente africano. Il Senegal vive una breve stagione delle piogge tra luglio ed ottobre, mentre nei restanti mesi dell’anno il clima è arido ed il periodo ideale per vistare Dakar va da novembre a marzo, sebbene in gennaio e febbraio possono soffiare fastidiosi venti provenienti dal Sahara. Il fuso orario è pressoché uguale al nostro, con la sola differenza di meno un’ora nella stagione invernale e meno due ore quando in Italia vige l’ora legale.


Autore: Luciana Cattaneo