L' isola di Reunion tra l 'equatore e il Tropico del Capricorno

Posta nell’Oceano Indiano al largo della costa africana sud-orientale e di fronte al Madagascar, la grande isola di Reunion può essere visitata tutto l’anno grazie al perenne clima caldo dovuto alla sua posizione tra l’equatore e il Tropico del Capricorno. Le temperature non sono mai inferiori ai 20° sulla costa, mentre nelle zone montuose, più piovose, le minime non scendono sotto gli 11°. L’unico periodo critico durante l’anno può essere quello tra gennaio e febbraio quando è possibile il fenomeno dei cicloni, del resto piuttosto rari.

La Saline

Incredibilmente variegata è  l’offerta turistica dell’isola, sia per i paesaggi che per le sistemazioni. Analogamente, sono svariati gli sport che si possono praticare, nelle acque più tranquille lo snorkeling, la pesca e l’immersione, nei tratti più ventosi, il surf. Il paesaggio interno si presta al trekking e al canyoning, lo sport che  unisce l’immersione alla  speleologia e all’alpinismo.

In linea di massima, Reunion può essere suddivisa in quattro zone paesaggistiche, con relative tipologie turistiche. Sulla costa occidentale si estende un tratto lungo una cinquantina di km che va da St-Paul a St. Louis, la cosiddetta Costa del Sol, con numerosi resort e villaggi, oltre alle migliori spiagge di Reunion. Rappresenta l’area dell’isola più visitata e, di conseguenza, la più affollata. L’entroterra è decisamente più tranquillo ed è contraddistinto da villaggi rurali, frutteti e piantagioni di canna da zucchero.

Saint Gilles

St- Paul è la città più grande dell’isola, dopo la capitale St-Denis. Uno dei luoghi maggiormente preferiti dai turisti è il Cimetiere Marin, dove si trova la tomba del pirata Olivier La Buse, il cui tesoro è ancora oggetto di ricerche a Reunion e nelle vicine Seychelles e Mauritius. Sopra St- Paul è situato il punto panoramico più suggestivo dell’isola, ad un’altezza di 2.200 mt, nuvole permettendo. A sud di St-Paul si trova Boucan Canot, definita la St. Tropez di Reunion, località esclusiva, rinomata per la spiaggia bianchissima, circondata da palme, rocce e scogli, una delle spiagge più belle di Reunion, sebbene non sia il luogo ideale per la balneazione, essendo il mare attraversato da forti correnti. Per immergersi, meglio andare più a sud, verso St-Gilles-les-Bains, all’interno della barriera corallina. La località, insieme a l’Hermitage-les-Bains, è famosa per le spiagge di sabbia bianca, i locali notturni, i ristoranti e la vita movimentata, soprattutto nei fine settimana. Caratteristica e più tranquilla, la zona interna delle colline di Saint Gilles Les Hauts.

St-Pierre, al limite della costa occidentale, è una cittadina accogliente, allegra e tipicamente creola che fa del divertimento il suo elemento costante. Caratteristici sono gli edifici coloniali e i mercati, da non perdere. Sul lungomare si svolge la domenica mattina il mercato centrale, mentre il mercato coperto ha luogo negli altri giorni della settimana.

La costa orientale, al contrario di quella occidentale, è molto meno turistica. Immersa nel verde, tra cascate che si fanno largo nella vegetazione tropicale lussureggiante, è contraddistinta da piantagioni di vaniglia, frutteti e coltivazioni di canna da zucchero. Quà e là sono disseminati diversi templi e il territorio è pervaso dalla cultura tamil, di cui St-André ne è il centro principale. Percorrendo le sue vie e incontrando le donne in sari, sembra di essere in India, piuttosto che su un’isola dall’impronta francese. La forte connotazione indiana è l’eredità lasciata dai lavoratori, importati dall’India, per sostituire la mano d’opera degli schiavi, dopo che fu abolita la schiavitù.

Anche la parte a sud di Reunion è meno turistica e più selvaggia, con un paesaggio naturalistico notevole, costituito da formazioni di lava che raggiungono il mare, formando coste rocciose su cui si infrangono le onde del mare. Fanno da sfondo le verdi colline vulcaniche. Nell’interno, Reunion svela infinite meraviglie, soprattutto per chi ama l’escursionismo, con i tre grandi ”cirques”, enormi formazioni vulcaniche che creano canyon e gole, un vero paradiso per il trekking, per cui l’isola di Reunion è famosa.

Le zone dei cirques sono abitate dai discendenti degli schiavi che quì vi trovarono rifugio secoli fa, dopo la fuga. Il cirque de Cilaos rievoca paesaggi montani, con le foreste, i profondi dirupi, le cime vulcaniche e i villaggi isolati.  Anche il cirque de Salazie permette di rilassarsi in un ambiente naturale ricco di foreste e cascate, ma dalle cime più basse e dalla maggiore umidità. Al suo interno, spicca la cittadina creola di Hell Bourg, dove è possibile respirare l’autentica essenza di Reunion, con il bel centro storico e le antiche abitazioni creole.  Il più selvaggio ed inaccessibile di tutti e tre i cirques, è Mafate, sebbene sia situato più vicino alla costa.

Reunion è attraversata praticamente da un’unica strada che passa attraverso gli altopiani che si estendono ad una quota di 1000 mt, dal clima piacevolmente fresco. Dagli altopiani si arriva alla maggiore attrattiva naturalistica dell’isola, il vulcano Piton de la Fournaise, con il cratere largo quasi 1 km, tuttora attivo.

Un discorso a parte, merita la capitale, St-Denis, cosmopolita, ma dallo stile spiccatamente francese, con gli edifici coloniali,  le boutique, i caffè e i bistrò che non smentiscono l’appartenenza di Reunion, tutt’oggi dipartimento d’oltre mare della Francia. Posta a nord dell’sola, St-Denis è una città sobria che non dispone di spiagge, ma gradevole da visitare, percorrendo ad esempio il lungo mare, con la relativa passeggiata  Le Barachois e il parco. Il suo carattere multietnico si ritrova nella co-presenza di tre edifici religiosi, la  grande Moschea, il tempio hindu e la cattedrale di Notre-Dame de la Delivrance.

 


Autore: Luciana Cattaneo