DA ISTANBUL A TASKENT

abitanti, centinaia di Moschee e altrettante Madrassah (scuole coraniche) a cui affluivano studenti persino dall’Arabia e dalla Spagna, il sogno s’infranse quando Shah di Khorezm signore di Bukhara fece giustiziare quattrocentocinquanta mercanti mongoli, Gengis Khan replicò come suo solito facendo radere al suolo la città, da quel momento la città fu bersaglio di tante altre invasioni è perse per sempre il suo valore nobile. Nonostante tutto, all’interno dell’Ark la cittadella sopravissuta ai vari invasori, si trovano gli appartamenti degli eredi al trono, le moschee, la zecca e il tesoro, gli alloggi per migliaia di servitori e anche il carcere. Giornata decisamente intensa, stanchi ma appagati da tanto fascino raggiungiamo l’hotel. Il nostro viaggio sta giungendo al termine, l’ultima tappa prima giungere all’aeroporto di Taskent e Samarcanda, solo pronunciare il suo nome evoca emozione, rispetto agli altri centri carovanieri Samarcanda sorge al crocevia di ben tre rami principali sulla Via della Seta controllando non solo il commercio tra Oriente ed Occidente, ma anche quelli diretti in India facile comprendere perché per millenni sia stata la città principale di tutta l’Asia centrale. Noi per la verità restiamo un po’ delusi in quando del fascino che fu non resta un gran ché oltre alle macerie. Visitiamo comunque ciò che di bello rimane o è stato edificato successivamente come le tre Madrase in Piazza Registan e il Mausoleo di Gur-e Amir dove è conservata la tomba di Tamerlano, il “grande” Emiro che conquistò una vasta aria dell’Asia centrale è scelse Samarcanda come capitale di essa. Trascorriamo la serata in un piccolo ristorante assaporando ancora una volta le gustose e speziate specialità locali, con la consapevolezza e l’amarezza di dover lasciare questi luoghi incantati. Passiamo questa ultima notte in Asia, l’indomani percorriamo i nostri ultimi 280 chilometri che ci dividono dall’aeroporto di Taskent per un totale di oltre 4000 chilometri percorsi, arrivati a Taskent consegniamo le moto che con un volo torneranno ad Istanbul, ed è proprio ad Istanbul che salutiamo Stefano, ringraziandolo per l’ottima organizzazione e soprattutto per le molteplici emozioni che questo viaggio ci ha regalato.

Savino Larosa.
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Autore: Savino Larosa


















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