Animaletti curiosi alle Tremiti

Vi volevo raccontare un’esperienza che ho fatto nell’isola di San Domino, la più estesa delle isole Tremiti, a largo del Gargano, in provincia di Foggia: l’incontro assai ravvicinato con tre “abitanti del mare” che non avevo avuto mai il piacere di vedere dal vero.
Dopo aver camminato una ventina di minuti su una scoscesa parete di roccia bianca, che rifrangeva i raggi di un caldo sole estivo, abbiamo raggiunto la nostra meta: la famosa “Grotta delle rondinelle”. Sembrava di vedere il set di uno di quei film estivi ambientati in isole tropicali e vergini: uno scintillìo di riflessi luminosi che, dopo essersi sprofondati negli abissi, quasi a volerne perlustrare i preziosi segreti nascosti, rimbalzavano contro le pareti e le cavità della grotta, donando alle superfici curve quell’alone di mistero. Ricordo che mi prese un desiderio irresistibile di addentrarmi verso i fondali; mentre il mio corpo veniva abbracciato da un’acqua cristallina, il brivido di freddo (intenso, devo ammettere!) veniva amplificato dalla scossa di entusiasmo che mi scorreva a fior di pelle: mi sentivo un “cercatore di tesori abbandonati” racchiusi nella grotta come dei gioielli in uno scrigno.
Ed ecco che, nuotando in un punto buio della cavità, un raggio di sole è filtrato attraverso l’acqua e pareva volermi indicare il primo dei preziosi misteri: sotto una roccia, protetto dalle correnti e celato da un’ondeggiante cespuglio di alghe dal colore rossastro, si è svelato ai miei occhi un lungo manto di corallo color aragosta. Addentradomi ancor di più nella grotta, la gioia di questo mi primo incontro inaspettato è stata incalzata da momenti di vero e proprio stupore: mi sono ritrovata letteralmente circondata da un gioco di luce acquatico che sfocava i contorni di una miriade di coralli dalle tonalità calde, dal rosso intenso al rosa tenue. Ed ecco che, sulla sporgenza di una roccia bagnata a pelo d’acqua, ho fatto il mio secondo incontro con un mollusco che non avevo mai visto, se non in fotografia: un dattero di mare, che, nella mia Regione, le Marche, è anche detto “pomodoro di mare”, per quel suo colore rosso vivo e la forma tondeggiante.
Dopo un pomeriggio così entusiasmante, mi sono riavviata verso il campeggio, dalla parte opposta dell’isola di San Domino. Era ormai calato il sole quando mi sono ritrovata a contemplare uno scenario da sogno: le ultime luci del tramonto su “Cala dei Benedettini”. L’infinita distesa d’acqua, una distesa di pace su cui si allungavano le ombre della sera, mentre nella strana atmosfera rosata si incrociavano i voli a planare dei gabbiani, tra gli echi lontani dei passerotti e delle cicale, anch’essi a toni delicati e sfumati. Mentre ero rimasta a contemplare quest’idillio di panorama, seduta su uno scoglio accarezzato dal fluire lento e cadenzato delle onde, all’improvvi...

Autore: Eleale  - Viaggio del 08/2005


















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