Napule è...

“Vedi Napoli e poi muori” diceva Totò, questa frase si può capire solo dopo aver visitato questa città, per cui forse varrebbe la pena vivere o morire. Si può capire solo se non si fa un viaggio qualunque, solo se, per voi, il viaggio è una metafora della vita. Se Napoli è un approdo, una metà, un paradigma della leggerezza di cui avete bisogno per vivere, allora si, dopo si può anche morire…
Questo racconto vuole andare controcorrente, si vuole schierare contro tutti quelli che credono che Napoli sia solo una “gomorra”. E questo purtroppo è vero ma io voglio continuare a sognare, soprattutto a sperare, sul quel pochissimo di buono che in fondo c’è…
Il mio viaggio a Napoli comincia da questa frase e dalla curiosità di scoprire questa città.
Dalla capitale, Napoli dista poco, eppure non ci ero mai stata.
Ci siamo messi in macchina e in meno di due ore eravamo alle porte di Napoli e lo si capiva dal traffico e quel piacevole caos in centro.
“Napule è 'na carta sporca e nisciuno se ne importa”. Forse oggi più che mai quella frase significa la realtà in cui vivono i napoletani ma Napoli vale molto di più di tutto questo brutto periodo, vale più del tempo, forse.
Se dovessi raccontare la mia giornata a Napoli, giornata vissuta in tempi non sospetti, in cui Napoli non viveva l’emergenza-rifiuti, avrei davvero poco da dire se non farvi un resoconto delle cose di indubbio valore artistico-culturale che ho potuto ammirare, come ad esempio Piazza Plebiscito, un’enorme Piazza che sembra abbracciare e accogliere tutti. Ho avuto un dejavù, quella cupola sembrava assomigliare a qualcosa che conoscevo: il Pantheon!
Un’altra cosa che vi volevo raccontare è di sicuro il Palazzo Reale, risalente al ‘600 e la visita di Santa Chiara, una chiesa il cui silenzio ancora invano ricerco, oppure del Maschio Angioino: forse nessun simbolo più questo rappresenta Napoli, se non il solo Vesuvio.
Ho passato anche una giornata sulla costiera amalfitana: siamo partiti da Salerno e siamo arrivati fino a Sorrento! La costiera è davvero uno spettacolo irripetibile!
Ma ora voglio fermarmi qui, perché quello che di più ha reso speciale il mio viaggio è stata quella sensazione di leggerezza che ha accompagnato ogni istante. È impossibile descrivere quello che ho provato vedendo il Vesuvio oppure mangiando una pizza, qui dove la pizza tanto tempo fa nasceva…
Forse è una visione troppo positiva di quello che davvero vivono i napoletani ogni giorno, ma ho preferito tacere sul male che purtroppo è radicato non solo a Napoli ma in tutto il meridione e così basandomi sul bene che c’è, è nato questo racconto romantico di una città che rimane una delle più belle del mondo. Perché Napoli è tutto questo, nel bene e nel male. Ero certa che non mi avrebbe deluso: così è stato.

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Autore: Luisa


















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