BELLEZZE D’ITALIA

gradini circolari. Raggiungiamo infine il Castello Carlo V, (foto) notiamo immediatamente che la sua forma perimetrale è quasi identica al Castello Svevo di Barletta (BT), l’Imperatore Carlo V ordinò nel 1537 la costruzione di una fortezza la dove ne sorgeva una risalente all’epoca di Re Tancredi, per la sua costruzione furono demoliti il Monastero di Santa Croce e la Cappella della SS. Trinità, a cui furono intitolati due dei quattro bastioni del castello per preservarne la memoria. Ormai esausti non ci resta che rientrare in Hotel. Il giorno seguente lasciamo Lecce e proseguiamo ancora verso Sud, attraversiamo l’abitato di Gagliano del Capo e, subito dopo arriviamo in un posto chiamato il Ciolo, (foto) si tratta di una gravina che dalla città giunge in mare formando una piccola caletta dove la strada gli passa proprio sopra, l’acqua e pulitissima, ma la piccola spiaggia può ospitare davvero pochissimi bagnanti, lasciamo il Ciolo alle nostre spalle e raggiungiamo CAPO SANTA MARIA DI LEUCA, questa città si trova all’estremo lembo del così detto “tacco d’Italia” tra i promontori di Punta Ristola e Punta Meliso, ed è proprio su quest’ultimo che sorge la Basilica di Santa Maria, (foto) che anticamente era un tempio dedicato alla Dea Minerva, fu l’apostolo Pietro che cristianizzò il tempio pagano e lo dedico alla Madonna, al suo interno è custodito un frammento originale del dipinto della Madonna col Bambino, scampato ai ripetuti attacchi incendiari da parte dei pirati algerini. Nel piazzale antistante al santuario si trova la colonna Mariana sulla quale è collocata la Madonna in preghiera, e una croce in pietra che ricorda il pellegrinaggio diocesano del 1901, infondo, esternamente allo spiazzale non passa certo inosservato il faro alto 47 metri più 55 del promontorio ovvero 102 metri sul livello del mare. Al di là della bellezza di questa Basilica che rende il luogo sacro e meta di tantissimi pellegrini, la sua collocazione offre una vista panoramica di estrema bellezza, su di un promontorio che funge da sparti acque tra il Mar Adriatico e il Mar Ionio.
Si è fatta ora di pranzo è ci torna in mente un ristorantino a picco sul mare che abbiamo notato mentre percorrevamo la strada tra il Ciolo e la Basilica, quinti ripercorriamo qualche chilometro in senso opposto al nostro itinerario sperando che ne valga la pena, è proprio così, dopo l’ottimo pranzo a base di pesce restiamo quasi un’ora incantati con lo sguardo perso verso l’orizzonte, ma bisogna ripartire, la prossima tappa e un tantino lontano, proseguiamo sulla s.p. per Gallipoli, lasciamo la Puglia e il Mar Ionio e, quasi all’imbrunire raggiungiamo MATERA in Basilicata, dove alloggiamo in un B&B con posizione strategica per le visite del giorno seguente. Matera, la città delle caverne, dei villaggi trincerati, delle case contadine scavate nella roccia e delle Chiese rupestre affrescate, ed è proprio dalla Chiese rupestre dello Spirito Santo (...

Autore: Savino Larosa


















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