Una settimana in Andalusia

gradevoli.
Verso le 14 usciamo e andiamo a mangiare qualche tapas.
Nel pomeriggio visitiamo il Barrio di Santa Cruz, che penso essere uno dei più noti quartieri di tutta la Spagna, già quartiere arabo poi ebraico, oggi senza connotazione.
Ci aggiriamo tra strette vie, con le piccole basse casette con all’interno un piccolo cortile (patio), circondato da archi con azulejos alle pareti, e al centro le tipiche fontane.
Ci soffermiamo nell’elegante plaza de Dona Elvira, sui muri i tipici azulejos, al centro un giardino con alberi di aranci e una fontana, ai bordi i tavolini dei ristoranti, passiamo poi per l’hospital de los Venerables, antico ricovero per preti anziani, la Plaza de Santa Cruz con al centro la Cruz de Cerrajeria (emblema del quartiere), la chiesa di origine medievale di Santa Maria la Blanca, ma la cosa più bella è stata quella di passeggiare, senza fretta, tra queste vie e vedere apparire queste ed altre magnifiche piazze e incantevoli angoli.
Com’è nostra abitudine acquistiamo un tessera dei trasporti, per permetterci di visitare luoghi e quartieri, che altrimenti sarebbero ignorati.
Torniamo alla calle Reyes Catolicos, prendiamo il piccolo bus C5, (C sta per circolare, le circolari sono 5) si tratta di minibus che fanno il giro dei luoghi turistici, transitano anche per strade molto strette, facciamo l’intero giro.
Andiamo quindi a cena, e poiché le tapas del pranzo erano state gustose, ma un pò pesanti, pensiamo di andare a cercare un ristorante italiano, andiamo al “Al solito posto” situato proprio dietro la chiesa del Salvador e dell’omonima piazza frequentatissima da giovani, che in piedi mangiano tapas e patatine, ceniamo all’interno poiché la serata è fredda (peraltro sono le 22), menu italiano e spagnolo, noi scegliamo piatti italiani, i prezzi sono a livelli italiani.
Torniamo in albergo passando per la Calle Sierpes, elegante via commerciale.
Marzo 29: Visita alla Cattedrale e la Giralda (apre alla 11, prima facciamo un giro intorno al monumento per renderci conto delle dimensioni.
La cattedrale è stata costruita nel XV secolo al posto di una moschea, di cui rimangono soltanto la Giralda (era il minareto della moschea) e il Patio de Los Naranjos (cortile degli aranci) ed in parte la Puerta del Perdon, oltre a qualche elemento decorativo.
Entriamo (io pago 1,5 euro ma il prezzo è 7 a cranio, audioguida euro 3,5 a testa), la visitiamo, (peccato che in alcune zone ci siano dei lavori) seguendo l’audioguida, ammiriamo, chiuso da una magnifica griglia di ferro lavorato, il grande Retablo in legno scolpito della Capilla Mayor, con scene di vita di Cristo e della Vergine Maria, ai lati sono rappresentati i santi della città, difficile avvicinarsi, con i turisti che di accalcano per fare foto, passiamo alla Capilla Real (in stile plateresco), la Grande Sacrestia, il tesoro della cattedrale, le cappelle ai lati, in particola...

Autore: ferny Forner  - Viaggio del 04/2008

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