A spasso per Amalfi

Alcuni giorni fa, io e mamma eravamo piuttosto sconsolate: di solito ci concediamo ogni anno una vacanza di una decina di giorni in una località balneare, in genere della nostra Italia, ma quest’anno, a causa del ben noto aumento del costo della vita (tra rincari di benzina e bollette e i prezzi degli alimentari che nei supermercati sembrano impazziti!), iniziavamo tristemente a rassegnarci a un’estate intera nell’afa di Bologna. E invece è bastata una piccola buona notizia (il pagamento anticipato di un lavoro straordinario fatto da mamma) per farci decidere: almeno un paio di giorni di refrigerio ce lo meritiamo! Ci siamo messe a navigare in internet piene di speranze alla ricerca di convenienti last minute e, quando stavamo quasi per rinunciare, ha colpito la nostra attenzione un fine settimana ad Amalfi per due: perfetto!
Raggiunta Amalfi dopo una piacevole navigazione tramite un traghetto partito da Sorrento, siamo state accolte come in un abbraccio accogliente da un sole bollente che illuminava il porto, il cuore di quella che, intorno al mille, è stata una delle famose Repubbliche marinare. Una barca di legno, ormeggiata di lato, dipinta con colori accattivanti e dall’aspetto antico, chiaramente usata dai commercianti del luogo per trastullare i turisti, mi ha fatto come balzare all’indietro di secoli e secoli … mi pareva di vedere i marinai scaricare dalle imbarcazioni stoffe, spezie, alimenti e ogni specie di materie prime e oggetti strani, acquistati in parti del mondo quasi sconosciute ai propri concittadini. E mi sembrava di sentire i commenti entusiasti di chi, uscendo a frotte da quelle stesse case bianche arroccate che si vedono tutt’oggi ergersi tra le vie del Paese, accoglieva con grida di entusiasmo il rientro degli antichi viaggiatori e avventurieri. Risvegliata dal sogno, ho preso la mano di mamma e ho cominciato a “trascinarla” per le viuzze colorate di Amalfi. E’ stato come entrare in una nuova dimensione, tra musica, odori e paesaggi incantati. Una nuvola di profumo ci ha quasi stordito: era l’aroma intenso e inconfondibile dei limoni dolci, dal colore giallo chiaro, tipici della costiera amalfitana. Dei ristoratori, quasi nascosti dentro una serie di bancarelle di legno, letteralmente coperte da grappoli di limoni e caratteristiche marionette lignee, stavano facendo delle dimostrazioni sulla preparazione del celebre liquore della costiera: il limoncello. E come rifiutare un assaggio di un paio di bicchierini del famoso elisir? Solo che dopo, per evitare che avessero la meglio su di noi i fumi dell’alcol assunto a digiuno, siamo dovute correre in pasticceria ad assaporare una pasta fatta con crema di limone: dolce a tema e davvero indimenticabile! Sempre per rimanere in campo culinario, verso le ore 14 ci siamo gustate un ottimo piatto di spaghetti allo scoglio in un ristorantino a un passo dal porto, con una decina di piccoli tavoli posti su una veranda che pareva tuffarsi nell’azzurro ...

Autore: roberta80  - Viaggio del 09/2008

Duomo S.Andrea di Amalfi da lontano
Scoglera amalfitana
Sole che brilla nell'azzurro
Primo piano dell'ingresso principale e della scalinata del Duomo di Amalfi

















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