Viaggioin America

rande stanchezza accumulata dopo 4.000 km in bici. Siamo ormai ai 3/4 del percorso, già sogniamo New York che quasi vediamo a "soli" 1.000 km di distanza. A questo punto la fatica è più tollerabile, ma è impressionante la quantità di cibo, soprattutto carboidrati che divoriamo. Le notti comunque brevi, perché si parte sempre alle 5 tranne in due tappe alle 5, sono agitate ma ci permettono quel recupero fisico e mentale che ci spinge a superare i 250 km giornalieri.

Attraversato il fiume Ohio, le dolci colline della Pannsylvania ci caricano di una energia che mai sospettavamo di avere ancora in servo. Partiamo al mattino con 13° C e corriamo tutti con allegria su e giù per colline degli Appalachi chiazzate di boschi e verdi prati, con linde casette sfoggianti grosse bandiere a stelle e strisce. "Questo è correre in bici!"; è il commento di Giorgio Bedetti.
L'ultima prova speciale a cronometro si svolge sulle Appalachian Mountains (Pennsylvania) ad una media di oltre 40 km orari e vede i tre primattori sempre in testa. Questa sorprendente media oraria a meno di 300 km da New York ci fa riflettere sull'ottima preparazione fisica degli atleti e sulla loro grande capacità di recupero dopo 4.500 km in sella.

APOTEOSI VERSO NEW YORK
E' l'ultimo giorno. Le prime luci dell'alba ci colgono già in bici ma ci svelano poco a poco uno scenario preoccupante; grossi nuvoloni neri scorrono veloci in cielo. Siamo sulle ultime colline della Pannsylvania e stiamo per attraversare il fiume Delaware quando uno spaventoso temporale con tuoni e lampi ci inzuppa fino alle ossa. Resistimo per un po ma poi ci fermiamo sotto una tettoia. Breve conciliabolo; c'è chi propone la sospensione, ma la maggior parte è decisa a tutto pur di arrivare in bici a New York, che è ormai a soli 100 km. Pochi si arrendono tutti gli altri proseguono ancora sotto la pioggia battente che poco dopo cessa.
Qualche occhiata di sole e sprazzi di azzurro ci accompagnano nelle ultime miglia attraverso il West Virginia ed il New Jersey. Già vediamo in distanza la Skyline dei grattacieli di New York, ma la pioggia ci ha attardati ed arriviamo sull'Hudson River proprio al tramonto. Grande commozione, abbracci e lacrime di gioia. Nonostante il crepuscolo abbiamo ancora tempo per la cerimonia di premiazione finale. New York accende le prime luci mentre Nico consegna Maglie e Medaglie ai Finisher. E Gianni Solenni, come vincitore delle prove speciali, su un podio improvvisato a stappare un Magnum di Don Perignon per festeggia l'impresa. E' ormai notte. Le luci di Manhattan splendono sullo sfondo. Evviva tutti i Coast to Coaster.
Un considerazione finale è d'obbligo a questo punto.
Le enormi difficoltà ciclistiche, meteorologiche, ed organizzative sono state brillantemente superate grazie alla professionalità del team di appoggio, Nico-Paolo-Giancarlo.
Paolo autista del Truk ed apprezzato cuciniere. Nico, esperto ciclista e carismatico ...

Autore: Doemico Aurisicchio  - Viaggio del 08/2008


















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